Dalla situazione infortunati ai focus tecnici: la parola a uno degli assistenti più esperti del coaching staff azzurro
Parlare di rugby spaziando su più argomenti lo mette molto a suo agio. E’ un Marius Goosen a “ruota libera” quello che è intervenuto oggi nella video-conferenza coi giornalisti: l’allenatore dell’attacco degli Azzurri ha infatti spaziato su vari argomenti tenendo però sempre bene a mente l’obiettivo di questa settimana, la sfida d’esordio del Sei Nazioni 2021 tra Italia e Francia.
Esordisce parlando degli infortunati: “Dobbiamo cambiare la prospettiva e pensare che invece sta crescendo la profondità della squadra: l’obiettivo è quello di arrivare ad avere 55 giocatori che possano far parte del gruppo. Le assenze fanno parte del gioco e non le avremo solo noi”.
Sul lavoro degli azzurri: “Oltre che alla partita disputata nell’Autumn Nations Cup contro la Francia – fa sapere l’assistente tecnico dell’Italia Marius Goosen – abbiamo analizzato tutte le partite giocate in autunno e abbiamo visto che la difficoltà maggiore è arrivata per noi in coincidenza degli ultimi venti minuti di gioco. Da un lato ovviamente non ci ha fatto piacere, ma dall’altro ci ha consentito di arrivare a questo raduno con le idee chiare per capire come poter migliorare la situazione sotto tutti i punti di vista”.
Un focus specifico rispondendo a una domanda su Marco Riccioni: “E’ arrivato in raduno e sta bene. Dopo la partita giocata contro Munster, oggi ha svolto una parte in meno dell’allenamento, ma questo è fisiologico. Fa parte dei 32 e come tutti ha possibilità di essere schierato nella partita contro la Francia”.
Poi torna sul duello coi Bleus: “E’ chiaro che non vogliamo ripetere gli errori fatti nelle ultime sfide giocate contro di loro. In una partita come quella che ci aspetta ci sono tante cose da dover e poter analizzare, ma c’è un aspetto che dovrà essere fondamentale per capire l’andamento della partita: il come disputiamo ogni singola “prima fase” di un momento di gara. La prima fase di attacco, la prima fase di difesa e la prima fase di un ping-pong tattico: metà dell’indirizzo di una partita passa da lì”.
A proposito delle sempre più costanti battaglie al piede e del pensiero di Eddie Jones, relativo al fatto che l’Inghilterra cercherà di giocare un po’ più alla mano, senza però perdere in efficacia e concretezza, onrugby chiede a Goosen il suo parere: “Il nostro obiettivo e la nostra filosofia sono votati al gioco alla mano, ma sappiamo che a livello internazionale questo non è sempre così facile.
In generale, penso che le fasi difensive di tutte le squadre siano cresciute tantissimo e che questo abbia portato a un progressivo aumento del piede. Il gioco dell’Inghilterra? Tutti vogliamo vincere delle partite, poi c’è chi deve ambire a vincere sempre e comunque anche i trofei: loro hanno una pressione diversa dalla nostra e da quella di altre squadre, è normale che Eddie Jones faccia questo ragionamento”.
Infine una battuta sul nuovo coaching staff di Treviso che sarà diretto da Marco Bortolami: “L’arrivo di Paul Gustard dev’essere catalogato come un grande colpo. In Italia figure così possono servire tantissimo ed è per questo che faccio i complimenti a Pavanello per l’acquisizione. Poi c’è Andrea Masi: lo conosco benissimo e lui conosce benissimo il rugby, è una grande persona. Lavorando agli Wasps avrà sicuramente sviluppato un grande bagaglio di competenze.
Sono davvero contento per tutti: ho vissuto 17 anni a Treviso e mi auguro che il Benetton faccia bene in futuro”.
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