Il selezionatore transalpino ha parlato di come sia arrivato al XV di partenza che domani affronterà l’Italia all’Olimpico
Dopo aver lavorato nel raduno di Nizza, per la Francia si avvicina il momento del debutto nel Sei Nazioni: sabato i Blues saranno a Roma per sfidare l’Italia, e lo faranno con una formazione che nonostante qualche assenza per infortunio è assolutamente di livello. Proprio da Nizza, il capo allenatore francese è intervenuto in conferenza stampa per parlare delle sue scelte e spiegarle, ed è partito da Gabin Villiere, ala del Tolone che giocherà a numero 11 e che agli azzurri aveva già fatto male durante il match della scorsa Autumn Nations Cup: “Ha saputo offrire grandi prestazioni lo scorso novembre, noi non gli abbiamo regalato niente ed è giusto che si prenda questo suo primo cap nel Sei Nazioni. Anche nel club aveva offerto prestazioni di alto profilo, lo ritengo un giocatore perfetto per questa squadra”.
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Villiere ha preso il posto di Penaud, che per Galthiè: “Sta tornando, ha giocato solo una partita negli ultimi mesi con la Francia (contro la Scozia in Autumn Nation Cup). È un grande giocatore ma non è l’unico”. “Teddy Thomas ha tutto quello che ci si aspetta da uno come lui: velocità, capacità di finalizzare, sa portare il pallone nel modo giusto contro le difese avversarie, ha enorme intensità”.
Il reparto con più concorrenza era però quello della terza linea, dove sostanzialmente erano in cinque a giocarsi i tre posti: Grégory Alldritt, Charles Ollivon, Dylan Cretin, Cameron Woki e Anthony Jelonch, con le maglie dalla sei alla otto che sono andate ai primi tre. “Jelonch è un finisher, e Woki anche se non è inserito nel foglio partita fa comunque parte di questo gruppo” ha detto Galthiè “C’è stata tanta concorrenza, è vero, ora stiamo cercando di costruire equilibrio e di mettere insieme esperienza”.
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Il coach francese ha poi parlato di Jalibert, che partirà con la maglia numero 10 sulle spalle: “Ormai è con questa squadra da tanto tempo. Adesso ritengo che sia pronto per giocare ad alto livello, ci ha messo un po’ ma ha maturato grande esperienza sia nel suo club (Bordeaux) che in Nazionale. È un giocatore di talento, che sicuramente ha tutto per tenere il suo posto in squadra”.
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