Un tentativo di utilizzo nuovo per quello che è ormai uno strumento arbitrale consolidato
Mentre le attenzioni dell’Emisfero Nord sono catturate dal Sei Nazioni 2021, nell’Emisfero Sud si pensa all’imminente inizio della stagione delle franchigie, in particolare fra Australia e Nuova Zelanda.
In quest’ultima, in particolare, le squadre stanno inizia a preparare il Super Rugby Aotearoa, competizione inaugurata l’anno scorso che ha avuto un grande successo a livello locale e che da quest’anno sperimenterà una novità regolamentare che potrebbe segnare il passo a livello globale: il TMO a “chiamata”, un po’ come nel tennis.
Come funzionerà il TMO “a chiamata” per i capitani?
Premessa: la sperimentazione è stata approvata da tutte le componenti coinvolte in questo tentativo. World Rugby, la Federazione Neozelandese, le franchigie e il sindacato giocatori: tutte e quattro le parti sono favorevoli al test consapevoli che poi questo potrebbe segnare il passo in maniera definitiva sia confermandolo o sia abolendolo a livello planetario.
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Per il momento, per evitare di spezzettare troppo il gioco, i capitani di ogni singola squadra avranno la possibilità di effettuare una chiamata verso il TMO (che nel frattempo sarà liberamente utilizzabile dall’arbitro come sempre) solo negli ultimi cinque minuti di partita, a queste condizioni:
– La chiamata deve avvenire entro e non oltre i successivi dieci secondi, e non più tardi, all’accadimento di un’azione, di una segnatura o di un fallo.
– Il capitano della squadra che, tramite il suo skipper, effettua la chiamata deve fornire informazioni specifiche alla componente arbitrale circa l’aspetto del gioco che vorrebbe fosse revisionato.
– Per modificare la decisione primaria dell’arbitro centrale, la revisione del TMO deve cogliere un’errore “chiaro e ovvio”: non verranno quindi modificate decisioni nelle quali è implicata la discrezionalità del direttore di gara.
– Mischie e rimesse laterali non fanno parte della casistica delle “chiamate” verso il TMO.
– Il capitano di ogni singola squadra non potrà usare la chiamata verso il TMO per interrompere un’azione avversaria che si genera da una rimessa laterale veloce o da una ripartenza fatta con un calcio per sè stessi.
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