L’ala ventenne del Galles ha segnato una doppietta e ha offerto un assist nella gara di sabato scorso
Nelle prime due giornate del Sei Nazioni 2021 sono state segnate 30 mete, 12 nel primo e 18 nel secondo turno.
Una collezione notevole di mete di cui in maniera piuttosto impronosticabile nessuna è arrivata da drive da rimessa laterale, e solo 3 da pick and go.
Lo spettacolo non è mancato: a partire dal modo in cui Antoine Dupont ha mandato Arthur Vincent a segnare all’Olimpico, passando per la meta di Luca Sperandio nella stessa partita e finendo con la potente e inarrestabile finalizzazione di Duhan van der Merwe per riassumere solo la prima giornata; continuando poi con il volo di May in Inghilterra-Italia (regolare? illegale? sicuramente bello) e la galoppata di Ollivon dopo un’azione corale di bellezza stordente in Irlanda-Francia.
Chi però ha concentrato su di sé gran parte della attenzione è il giovane ventenne gallese Louis Rees-Zammit, fenomeno annunciato che ha deciso di manifestarsi non solo concludendo con grande classe una delle due mete dei suoi contro l’Irlanda, ma anche risultando essenziale contro la Scozia con due mete personali e un assist che hanno dato un saggio delle grandi abilità di questo talento mostruoso.
LRZ #1: finalizzazione
La prima delle due mete è un esempio delle abilità più puramente classiche di un’ala, capace di finalizzare al meglio quello che i compagni hanno creato.
Grazie alla maul da touche e alla successiva penetrazione di Willis Halaholo in mezzo al campo, il Galles ha stretto la difesa scozzese, che comunque è piuttosto presente. Dan Biggar è bravo a sfruttare il mezzo passo di ritardo del seconda linea Scott Cummings in difesa, costringendo gli scozzesi Harris e van der Merwe a stringere su Tompkins.
Il 12 gallese riesce ad andare fuori da Liam Williams, che innesca Rees-Zammit. Il giovane trequarti punta la bandierina e poi, in un fazzoletto di terreno, cambia angolo di corsa per evitare la corsa disperata di Darcy Graham e segnare.
Dal replay si riesce ad apprezzare come riesca ad aumentare la frequenza degli appoggi per frenare e cambiare direzione: sono almeno quattro i passi brevissimi con cui riesce a ridurre la falcata in pochissimo spazio.
LRZ #2: assist
Sulla meta di Liam Williams che accorcia le distanze quando ancora il punteggio è in parità, Rees Zammit fa tutto bene, dimostrando che le proprie qualità tecniche non si fermano al marcare mete.
L’ala del Gloucester, infatti, non è solo un freak dal punto di vista fisico e atletico, velocissimo e potente, ma ha anche un bagaglio tecnico niente male (come ricorderanno i maggiori aficionados di OnRugby, se ne era già parlato all’epoca di una sua grande magia).
Ancora una volta, il drive da rimessa laterale fa il suo dovere: avanza e stringe la difesa avversaria. In mezzo al campo, Sheedy e Halaholo giocano alla perfezione una combinazione preparata a tavolino. Il mediano di apertura, subentrato a Biggar, attira su di sé la difesa e mette Rees-Zammit in un canale vuoto.
A lui non rimane che contare i metri che lo separano da Hogg e mettere fuori quel passaggio tutt’altro che scontato, leggermente flottato e spinto tutto con i polpastrelli per non finire verso il terreno, ma prendere la parabola necessaria e regalare la meta a Liam Williams.
LRZ #3: capolavoro
La Scozia è riuscita a tornare davanti con grande cuore e grazie alla classe del suo capitano, Stuart Hogg. Eppure è sfinita: lo si capisce da come il Galles torna su rapido, ed ogni difesa degli ospiti sembra disperata, complice l’uomo in meno.
Da un punto d’incontro a centrocampo la difesa non riesce a redistribuirsi con l’efficacia necessaria e il pallone esce troppo rapidamente per rimediare. L’ultimo difensore della linea, il regista difensivo Chris Harris, viene brillantemente fissato da un passaggio dietro la schiena di Adam Beard per Willis Halaholo.
Il numero 23 gallese (grande impatto dalla panchina) deborda e riesce quasi a fissare van der Merwe, che nel frattempo ha lasciato la profondità per arrivare a coprire. Halaholo trattiene il pallone quel tanto che basta a permettere a Rees-Zammit di prendere velocità e ricevere il pallone in corsa e per l’ala d’origine sudafricana della Scozia non c’è più nulla da fare: è bruciato in velocità.
Il bello viene qui: quando arriva Hogg, Rees-Zammit gli calcia a scavalcare sopra la testa e insegue l’ovale, senza mai perdere un briciolo di velocità. Il capitano della Scozia è uno dei giocatori più rapidi e reattivi del panorama internazionale, ma il suo baricentro basso non può niente contro l’estendersi della falcata dell’ala avversaria, che ha gli stivali delle sette leghe, segna e chiude la partita così.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.