Il terza linea gallese e un gruppo di medici ed ex giocatori ha fatto pervenire le sue indicazioni al Governo Ovale Mondiale
Discutere di modifiche e possibili novità regolamentari: una pratica nel rugby che è sempre molto in voga. Fra proposte, indicazioni e feedback, ecco che un nuovo gruppo di protagonisti ovali, chiamato Progressive Rugby, è pronto a dialogare con World Rugby.
Fra i protagonisti del nuovo collettivo rugbystico ci sono i gallesi Josh Navidi, Jonathan Davies, l’ex internazionale canadese Jamie Cudmore, l’ex internazionale inglese James Haskell, l’ex internazionale gallese Alix Popham e alcune figure degli staff medici di club e nazionali.
Regole del gioco: concussion, sostituzioni, numero di partite internazionali
In pratica Progressive Rugby mette a disposizione di World Rugby le sue proposte, andiamo a elencarle e poi a dettagliarle:
1. Riduzione del rischio d’infortunio
2. Aumento del welfare per i giocatori
3. Una maggior gestione e attenzione delle problematiche relative alla concussion
4. Maggiore attenzione ai giocatori nel percorso post-carriera
5. Accessibilità delle misure sanitarie al maggior numero di tesserati possibili
I punti 1 e 3 sono quelli dove il nuovo collettivo ovale, che fra l’altro ha già catturato l’attenzione di molti rugbysti in attività e ritirati, sta maggiormente puntando le sue fiches per poi focalizzarsi sugli altri aspetti del programma.
Per la “Riduzione del rischio d’infortunio” e la “gestione sulle concussion” Navidi e soci hanno specificato alcune indicazioni da poter prendere in esame:
– Riduzione delle sedute di allenamento e dei carichi di lavoro generali, in particolare dove sono presenti esercitazioni di contatto
– Stabilire un limite massimo annuo di partite internazionali per ogni singolo giocatore
– Stabilire un limite minimo di giorni di riposo fra una stagione e l’altra per ogni singolo giocatore e per un determinato gruppo-squadra
– Interpretazioni identiche delle fasi di gioco che riguardano le pulizie della ruck e i placcaggi nel gioco alla mano, con particolare attenzione alle aree del collo e della testa
– Limitare le sostituzioni nei match domestici, continentali e internazionali ai soli casi di infortunio accertati: per portare i giocatori a migliorare la propria forma fisica, ad alleggerirsi a livello di peso corporeo e a durare per tutta l’arco degli ottanta minuti riducendo così anche la forza degli impatti spesso causati dalla collisione fra un giocatore in campo dal primo minuto e un giocatore entrato appositamente per l’ultimo quarto di partita.
– Aumento dei giorni di riposo e conseguente posticipo del rientro in campo a seguito di una concussion, in un lasso di tempo indicato in almeno tre settimane.
Il dialogo
Progressive Rugby si è detta disponibile ad avere dei confronti con World Rugby a tutti i livelli, senza dimenticare di voler promuovere l’attività di base e focalizzarsi anche sui percorsi post-carriera dei giocatori.
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