Zebre che difendono in maniera ottima, ma nonostante una buona percentuale di possesso difettano in fase offensiva
Al Liberty Stadium le Zebre si fanno valere grazie ad un’ottima prestazione difensiva, ma cedono nel finale agli Ospreys per 10-0, senza nemmeno racimolare un punto di bonus. Un peccato che la franchigia italiana non sia mai riuscita a costruire un’azione offensiva davvero pericolosa, denunciando ancora una volta lo squilibrio fra le due fasi di gioco.
Sotto la battente pioggia di Swansea, Zebre e Ospreys giocano un primo tempo alla pari, ma al tempo stesso limitatamente soddisfacente, visto il tabellone pressoché inviolato da entrambe le squadre dopo i primi quaranta minuti.
Tutte e due le compagini hanno da rimproverarsi una limitata efficacia nella zona rossa avversaria: le Zebre occupano in maniera continua i 22 avversari nei primi 10 minuti, ma non riescono a cavare un ragno dal buco. Rizzi fallisce anche un piazzato tutto sommato alla portata al 5′.
I padroni di casa occupano invece la metà campo avversaria per la maggior parte della prima frazione, ma anch’essi senza successo. Ottima la difesa delle Zebre, ma d’altra parte monocorde e poco incisivo l’attacco dei gallesi.
Solo al 42′, in pieno tempo rosso, gli Ospreys ottengono un calcio di punizione da posizione favorevole che viene trasformato in 3 punti.
Il secondo tempo non si distacca dal canovaccio del primo. Entrambe le squadre si esaltano nella fase difensiva, ma peccano quando si tratta di giocare il pallone.
Le Zebre sono ottime nel resistere alle offensive degli Ospreys nella prima parte della ripresa, ma quando si tratta di ribaltare il fronte e di approfittare delle occasioni che i gallesi concedono, gli italiani difettano di precisione, quando in rimessa laterale, quando in regia.
Gli ospiti arrivano però ancora sul punteggio di 3-0 agli ultimi dieci minuti dell’incontro, da giocarsi in superiorità numerica grazie a un cartellino giallo comminato ai padroni di casa. Gli Ospreys però sono più precisi nella gestione della partita e poi tirano fuori il coniglio dal cilindro con il giocatore più esperto, l’internazionale gallese Rhys Webb.
Il mediano di mischia è abile ad approfittare di una distrazione difensiva delle Zebre: da un drive da rimessa laterale riparte dalla chiusa, dove gli ospiti non stanno difendendo un corridoio largo un paio di metri, e sprinta fin oltre la linea bianca. Una meta in inferiorità numerica a 5 minuti dal termine che sancisce fondamentalmente la conclusione dell’incontro.
Le Zebre testimoniano ancora una volta l’ottima forza in fase difensiva resistendo all’assalto a tempo scaduto dei gallesi. Una consolazione limitata per una squadra che dimostra ancora una volta carattere, dedizione e voglia di metterci faccia, spalle e corpo, ma che in attacco fatica drammaticamente a mettere punti a referto.
Ospreys: 15 Dan Evans, 14 Mat Protheroe, 13 Tiaan Thomas-Wheeler, 12 Keiran Williams, 11 Luke Morgan, 10 Josh Thomas, 9 Rhys Webb (c), 8 Morgan Morris, 7 Sam Cross, 6 Olly Cracknell, 5 Rhys Davies, 4 Lloyd Ashley, 3 Ma’afu Fia, 2 Sam Parry, 1 Gareth Thomas
A disposizione: 16 Ifan Phillips, 17 Garyn Phillips, 18 Tom Botha, 19 Will Griffiths, 20 Gareth Evans, 21 Shaun Venter, 22 Joe Hawkins, 23 Keelan Giles
Marcatori Ospreys
Mete: Webb (74)
Trasformazioni: Hawkins (74)
Calci di punizione: Thomas (40)
Zebre: 15 Michelangelo Biondelli, 14 Pierre Bruno, 13 Tommaso Boni (Cap), 12 Enrico Lucchin, 11 Mattia Bellini, 10 Antonio Rizzi, 9 Nicolò Casilio, 8 Renato Giammarioli, 7 Potu Junior Leavasa, 6 Lorenzo Masselli, 5 Ian Nagle, 4 Mick Kearney, 3 Eduardo Bello, 2 Oliviero Fabiani, 1 Daniele Rimpelli
A disposizione: 16 Massimo Ceciliani, 17 Paolo Buonfiglio, 18 Matteo Nocera, 19 Leonard Krumov, 20 Samuele Ortis, 21 Alessandro Fusco, 22 Paolo Pescetto, 23 Jamie Elliott
Marcatori Zebre
Mete:
Trasformazioni:
Calci di punizione:
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