Il terza linea non si nasconde prendendosi le sue responsabilità per il rendimento sin qui non eccellente
C’è chi a volte si nasconde, chi trova giustificazioni e chi invece è abituato a prendere tutto di petto a guardarsi lo specchio e, se necessario, anche ad autocriticarsi aspramente. E’ il caso questo di Billy Vunipola che dopo le prime due partite del Sei Nazioni 2021, giocate dalla sua Inghilterra rispettivamente contro Scozia (persa) e Italia (vinta, ma non come era lecito forse attendersi dai campioni in carica), non si è tirato indietro.
Inghilterra, l’autocritica di Billy Vunipola: “Il Sei Nazioni? Finora ho giocato da schifo”
“Potrei aver patito un po’ di più l’inattività rispetto agli altri, ma resta il fatto che ho giocato da schifo in queste due prime partite – ha affermato il terza linea -, nella prossima partita devo presentarmi con un altro atteggiamento: devo aiutarmi ad aiutare la squadra, con la giusta motivazione, per far vedere quello di cui sono capace”.
“Mi dà fastidio in questo momento non essere sui miei standard, ma sono pronto per la sfida contro il Galles. So che fra gli addetti ai lavori e l’opinione pubblica c’è stato molto discutere sulla mia posizione all’interno della squadra: ritengo che questa sia una cosa giusta, che possa farmi bene, spronarmi a tirare fuori il meglio”.
“Devo far combaciare tutti i fattori: non è un problema solo di forma fisica, ma anche di attenzione, di aspetto psicologico. Mi sento fuori timing, fuori posizione e spesso devo correre più del dovuto perdeno efficacia. Ma questa non dev’essere una giustificazione: come diceva Vince Lombardi (storico head coach della NFL), la stanchezza rende tutti codardi e io non voglio esserlo”.
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