Sei Nazioni e CVC annunciano una partnership pluriennale

Il fondo investirà sino a 365 milioni per acquisire poco più del 14% delle quote del torneo

Sei Nazioni e CVC annunciano ufficialmente una partnership pluriennale

Sei Nazioni e CVC annunciano ufficialmente una partnership pluriennale ph. Sebastiano Pessina

Dopo che negli scorsi mesi il presidente della federazione francese Bernard Laporte si era sbilanciato più volte sull’esito positivo della trattativa per la cessione del 14% delle quote del Sei Nazioni a CVC, e che in un’intervista su OnRugby Alfredo Gavazzi, presidente FIR, gli aveva fatto eco – parlando di accordo definito, con i legali delle parti che stavano lavorando alla contrattualistica -, Sei Nazioni e CVC hanno annunciato quest’oggi, attraverso un comunicato ufficiale sul sito del torneo, il lancio di una partnership pluriennale.

Il fondo di private equity – già possessore di quote della Premiership e del Pro14 – si impegnerà con un investimento sino a 365 milioni di sterline (circa 430 milioni di euro, al cambio attuale), per acquisire un settimo delle quote del prestigioso torneo europeo, con il quale, poi, lavorerà per accrescere il valore della competizione stessa e di tutte le sue componenti a 360 gradi.

“Siamo di fronte ad un’evoluzione estremamente positiva del progetto e vorrei estendere i miei ringraziamenti a tutte le parti coinvolte. In particolare, alle sei Federazioni che hanno dimostrato grande spirito di unità e collaborazione durante il corso dei negoziati, con l’obbiettivo comune di trovare un accordo sulla partnership con CVC”, ha commentato Ben Morel, CEO del Sei Nazioni.

Quali, nel dettaglio, gli obiettivi della nuova partnership-CVC?

Investire nella crescita e sviluppo del gioco; valorizzare ulteriormente lo spettacolo sportivo di tornei, squadre e marchi; consolidare l’acquisizione di dati, tecnologia, e competenze commerciali a supporto di tali piani ambiziosi. I passaggi sopra indicati assicureranno la crescita continua dei prestigiosi tornei (seniores, femminile e Under 20, oltre ai test match autunnali, ndr), sia a beneficio dei tifosi esistenti, sia per attirare una nuova fanbase più diversificata e internazionale che sostenga la comunità rugbistica in generale, inclusi giocatori, club e Federazioni e sfrutti al massimo il loro potenziale a lungo termine”, recita parte del comunicato, chiarendo quali saranno i grandi focus commerciali di CVC in questa collaborazione, ricordando come, tuttavia, le sei union coinvolte nel Sei Nazioni manterranno responsabilità esclusiva per quando riguarda le questioni sportive e il controllo maggioritario in materia di decisioni commerciali.

Obiettivi certificati e sottolineati anche dallo stesso Morel, che ha spiegato la sua soddisfazione per la conclusione dell’accordo e l’ingresso di CVC: “All’inizio di questo viaggio, il nostro obiettivo era di assicurare il partner strategico giusto che potesse portare valore aggiunto e si impegnasse in una relazione a lungo termine. CVC, in linea con la nostra visione del futuro, riconosce il grande potenziale del Torneo delle Sei Nazioni e delle partite Internazionali d’Autunno. Grazie alla sua comprovata esperienza di partnership a sostegno di strategie di crescita nello sport, la CVC si trova nella posizione ideale per aiutare a promuovere il gioco del rugby a vantaggio di tifosi, giocatori, club e Federazioni e tutte le altre parti coinvolte”.

Cosa porterà in dote all’Italia questo accordo?

Nelle casse federali entreranno circa 40 milioni di euro complessivi – come spiegato negli scorsi mesi su OnRugby (parlando di 11% della cifra complessiva spettante a FIR) e confermato quest’oggi dal presidente federale Alfredo Gavazzi a ‘La Gazzetta dello Sport’ -, in un lasso temporale di cinque anni, con la prima tranche che potrebbe arrivare nel 2022 (e con gli introiti quindi spalmati verosimilmente fino al 2026). Entrate di entità rilevante – che andranno a sommarsi a quelle in arrivo per la vendita, sempre a CVC, di quote del Pro14, di cui FIR è socio paritario -, per una federazione come quella italiana che ha registrato negli ultimi anni fatturati da 44/45 milioni di euro.

In merito all’accordo raggiunto, la federazione italiana ha pubblicato una nota ufficiale nella quale il presidente Alfredo Gavazzi esprime la sua soddisfazione: “Nel dare il nostro più caldo benvenuto a CVC all’interno della famiglia del 6 Nazioni, siamo consapevoli di entrare in una nuova era per il nostro Torneo, con nuove opportunità che potranno contribuire alla crescita della manifestazione e del Gioco in generale”.

“In un periodo di profonda incertezza come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia, poter contare su un partner strategico in grado di contribuire con risorse tangibili allo sviluppo del movimento consente alla FIR ed a tutto il sistema-rugby in Italia di guardare al futuro con crescente fiducia. Non vediamo l’ora, dopo la sottoscrizione dell’accordo preliminare e le verifiche normative in Irlanda e UK, di definire l’accordo definitivo e di lavorare insieme ai nostri nuovi partner per rendere il 6 Nazioni sempre più attrattivo, contribuendo a generare risorse di cui tutto il nostro ambiente potrà beneficiare”.

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