Partita ricca di colpi di scena a Edimburgo, con la Scozia che nel finale sfiora il colpaccio ma viene punita dal solito Sexton
La quarta giornata del Sei Nazioni si chiude a Murrayfield, dove la Scozia ospita l’Irlanda in un match delicato per entrambe le contendenti. I padroni di casa vogliono continuare a mostrare la crescita mostrata nelle due partite giocate, mentre i “verdi” cercano un successo importante che possa dare seguito alla bella vittoria di Roma contro l’Italia e far tacere le critiche che hanno seguito le due sconfitte con Galles e Francia. Da segnalare la presenza di Andrea Piardi come assistente di linea dell’arbitro Poite.
Parte subito forte l’Irlanda che grazie all’accelerazione di Lowe sulla sinistra riesce a installarsi nei 22 scozzesi. Tantissime fasi di gioco fermate da un fallo scozzese praticamente sotto i pali, cui segue la facile trasformazione di Sexton per il primo vantaggio ospite. Ottima partenza dei verdi che restano in attacco, e da una nuova occasione nei 22 Sexton scocca un cross kick per Earls, pallone in aria e tre giocatori che falliscono il controllo, con l’ovale che resta in area di meta e viene schiacciato dall’accorrente Henshaw, abilissimo nel trovare la prima meta per lo 0-8 (palo di Sexton sulla trasformazione). Alla prima vera azione palla in mano la Scozia riesce comunque a trovare un fallo in ruck avversario, e Russel può andare per i pali da posizione centrale (35 metri) mettendo a tabellone i primi punti dei suoi. La sfida prosegue a ondate, e al quarto d’ora l’equilibrio è decisamente assoluto con la maggior parte delle azioni che si sviluppano nella zona compresa tra le due aree dei 22, con nessuno che riesce a crearsi azioni pericolose. Ci prova, e ci riesce, l’Irlanda quando al 20esimo vince un touche nella red zone avversaria e si guadagna un fallo, trasformato da Sexton in un lancio ai cinque metri sull’out di sinistra. Ottima però la reazione scozzese che prima tiene sulla maul avanzante, poi dopo un placcaggio su Gibson-Park recupera l’ovale col fischio a favore di Watson per il lavoro a terra. I padroni di casa prendono coraggio e nei minuti seguenti si installano nella metà campo irlandese con lunghe sventagliate da una parte all’altra del campo che impegnano la difesa. Al 27esimo poi accade l’incredibile, con Russel che segna una meta da un’azione nata da un doppio calcio a seguire faccia-piede di Hogg, con i rimbalzi che beffano gli avversari e permettono all’apertura di finire sotto i pali. Anche il TMO convalida, e arriva il sorpasso 10-8. L’Irlanda comunque da battaglia e lotta colpo su colpo, e grazie a un bel lavoro di Earls ha l’opportunità di un piazzato al 33esimo, praticamente sulla linea dei 10 metri spostato sulal destra: il calcio di Sexton trova i pali e riporta davanti i suoi. Tre minuti dopo però un’ostruzione di Beirne in touche offre un piazzato (praticamente dalla stessa posizione del precedente) a Russel ma il destro dello scozzese è troppo largo. Si va da un piazzato all’altro, e proprio allo scoccare del 40esimo minuto un fuorigioco di Price rimette Sexton sulla piazzola, ancora con un tentativo da 40 metri: perfetto centro del mediano irlandese e 10-14 sul tabellone alla pausa.
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La ripresa si apre con una serie di calci che fanno viaggiare l’ovale da una metà campo all’altra, quindi sono ancora i cacciatori irlandesi a esaltarsi quando al sesto Poite è costretto a fischiare un tenuto a terra. Nuova opportunità per Sexton che sceglie però di non andare per i pali ma portarsi in touche nei 22 scozzesi, dalla quale arriva un’ulteriore fischio contro i padroni di casa ancora convertito in rimessa laterale. Questa volta l’opposizione non basta, perché dopo aver vinto la touche l’Irlanda carica con una serie di devastanti percussioni, e al 48esimo trova quella vincente di Beirne. Sexton trasforma e i “verdi” vanno oltre il break sul 10 a 21. Scozia in difficoltà, e al 54esimo un nuovo fischio a terra contro Ritchie offre a Sexton una ghiotta possibilità per allungare da posizione centrale: il suo destro trova i pali e gli ospiti volano sulla doppia meta di vantaggio, +14. Le difficoltà degli Highlanders sono evidenziate anche da alcuni errori al piede che sprecano potenziali touche, e col passare dei minuti sembra che l’Irlanda abbia sempre più il controllo totale della sfida. È solo un’impressione però, perché a 20 minuti dal termine la Scozia trova la prima accelerazione del secondo tempo e fa malissimo: partendo da fuori dai 22 bel set piece scozzese, difesa imprecisa e Huw Jones trova il modo di arrivare fino in fondo. 17-24 sul tabellone di Murrayfield e meta potenzialmente decisiva per riaprire la gara. I verdi riaccendono la spina dell’attenzione e si rituffano nella metà campo scozzese, tornando a martellare la linea difensiva scozzese come fatto nella prima ora di gioco. Si prosegue allora con diversi minuti avari di emozioni e nessuna visita nei 22 da parte di entrambe le formazioni, almeno fino al 68esimo: altra accelerazione scozzese con van der Merwe e fallo dell’Irlanda che Hogg trasforma in una touche ai 5 metri. La palla è raccolta ma l’azione è segnata da un nuovo fischio contro l’Irlanda, che deve giocare spalle al muro contro una Scozia sorprendentemente arrembante dopo tante difficoltà. Dalla penalità la Scozia scegli di partire palla in mano sulla linea dei 5 metri, altra infrazione e avviso di Poite alla difesa irlandese, per una sessione di gioco molto lunga e verosimilmente decisiva. I momenti che seguono sono incredibili: 15 fasi tutte tra la linea dei 5 e la meta, la difesa irlandese lotta in maniera assurda salvando quasi tutto, ma Watson in allungo trova la terza segnatura per i suoi incendiando definitivamente il finale di partita. 24-24 a sei minuti dalla fine, ma le emozioni non sono finite: sul restart il calcio di Price è stoppato, la difesa irlandese sale e si guadagna un calcio di punizione praticamente sulla linea dei 5 metri avversari nell’angolo sinistro. Sexton sceglie la via dei pali da posizione complicata e ha ragione, 24-27. Spietati i verdi che si riportano avanti a poco dalla fine. Pallone in mano poi Sexton e compagni si dimostrano perfetti nel mantenimento senza rischi, costringendo poi la Scozia a ripartire dal fondo con pochi secondi allo scoccare dell’80esimo. Oggettivamente troppo per una squadra comunque molto coraggiosa: la palla esplode dalle mani di Maitland e arriva il fischio finale. Seconda sconfitta in fila a Edimburgo per la Scozia, che comunque prende il bonus difensivo, mentre l’Irlanda riparte in classifica con un successo di grande peso.
Il tabellino di Scozia-Irlanda 24-27, quarta giornata del Sei Nazioni 2021:
Scozia: 15 Stuart Hogg (c), 14 Sean Maitland, 13 Chris Harris, 12 Sam Johnson, 11 Duhan van der Merwe, 10 Finn Russell, 9 Ali Price, 8 Matt Fagerson, 7 Hamish Watson, 6 Jamie Ritchie, 5 Jonny Gray, 4 Scott Cummings, 3 WP Nel, 2 George Turner, 1 Rory Sutherland
A disposizione: 16 David Cherry, 17 Jamie Bhatti, 18 Simon Berghan, 19 Grant Gilchrist, 20 Nick Haining, 21 Scott Steele, 22 Huw Jones, 23 Darcy Graham
Marcatori Scozia:
Mete: Russel (27’), Jones (59’), Watson (73’)
Trasformazioni: Russel (28’), Hogg (60’, 74’)
Calci piazzati: Russel (11’)
Irlanda: 15 Hugo Keenan, 14 Keith Earls, 13 Garry Ringrose, 12 Robbie Henshaw, 11 James Lowe, 10 Jonathan Sexton, 9 Jamison Gibson-Park, 8 CJ Stander, 7 Will Connors, 6 Tadhg Beirne, 5 James Ryan, 4 Iain Henderson, 3 Tadhg Furlong, 2 Rob Herring, 1 Cian Healy
A disposizione: 16 Ronan Kelleher, 17 Dave Kilcoyne, 18 Andrew Porter, 19 Ryan Baird, 20 Jack Conan, 21 Conor Murray, 22 Billy Burns, 23 Jordan Larmour
Marcatori Irlanda:
Mete: Henshaw (7’), Beirne (48’)
Trasformazioni: Sexton (49’)
Calci piazzati: Sexton (4’, 34’, 41’, 76’)
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