Marzio Innocenti a tutto campo: la FIR merita risposte dalle franchigie

Il presidente della FIR ha toccato tanti temi nella sua ultima intervista: da Wayne Smith alla Superlega, dal rugby al sud alle franchigie

Marzio Innocenti, presidente della FIR, ha toccato tanti temi nella sua ultima intervista

Marzio Innocenti, presidente della FIR, ha toccato tanti temi nella sua ultima intervista

Marzio Innocenti, eletto lo scorso 13 marzo presidente della Federazione Italiana Rugby, ha rilasciato un’intervista alla Tribuna di Treviso nella quale ha toccato tanti temi importanti in questo momento delicato per il rugby italiano. Un momento che lo stesso ex-captano azzurro ha voluto affrontare nella giornata di domenica con un bel messaggio dedicato a tutto il mondo ovale nostrano, cercando di spronarlo dopo un Sei Nazioni sicuramente deludente. Partendo proprio dalla squadra di Smith, Innocenti ha parlato a 360° arrivando a toccare discorsi legati alle franchigie del Pro14, al massimo campionato italiano e non solo.

L’apertura come detto è stata riservata alla Nazionale azzurra e alla sconfitta riportata sabato a Murrayfield, un 52-10 per il quale Innocenti ritiene che la colpa sia da condividere tra tutti e non solo tra chi è sceso in campo. Se i risultati dell’Italia sono stati negativi, anche quelli delle due franchigie in questa stagione sono stati altalenanti, e a riguardo è stato sottolineato come la FIR, essendo azionista di maggioranza di Zebre e Benetton meriti risposte che verranno chieste a breve, entro la prossima settimana.

C’è stato poi anche spazio per l’avvicendamento Ascione-Pacini, una scelta che a detta di Innocenti può rivelarsi importante per le qualità di Pacini, definito “Una persona che vale ma al quale non è stata mai data una responsabilità importante”. Starà ora a lui farsi confermare, ma il suo nome è stato comunque condiviso dai consiglieri federali.

In un passaggio successivo Innocenti risponde alle ennesime voci in merito a un possibile impegno a tempo pieno di Wayne Smith, consulente degli azzurri sotto la direzione O’Shea, affermando che la cosa è attualmente infattibile: “Wayne è come se fosse mio fratello. Sì gli ho chiesto di darmi una mano e non può. Wayne rimane vicino all’Italia e ci ha proposto qualcuno. Però se veniva lui era un discorso…”

Si è poi passati alla questione franchigie. Per quanto riguarda le Zebre, Innocenti ringrazia Dalledonne per il difficile lavoro fatto negli ultimi mesi, sottolineando anche come gli allarmi per il possibile spostamento della franchigia da Parma abbiano risvegliato politica e imprenditori che in passato non si erano dimostrati presenti nell’aiutare le Zebre, con il presidente federale che chiosa: “quando Dalledonne vi chiedeva aiuto, dove eravate?” Sul Benetton invece, “che si regge autonomamente”, il presidente Fir è tornato a dire come a breve chiederà tutte le informazioni necessarie per capire meglio la situazione attuale.

Alla domanda “Riguardo al titolo delle Zebre, che cosa succederà?  la risposta di Inncenti è che : “Le licenze sono della Fir. Alessandro Banzato è una delle persona più importanti che il rugby ha in questo momento. Come Vladimir Payano e Raffaella Vittadello del Verona, Francesco Zambelli del Rovigo, Luciano Benetton a Treviso che hanno dato per anni disponibilità economica. Se Banzato chiede una risposta è un dovere dargliela. Questo consiglio dopo aver esaminato tutto, risponderà. Va nell’interesse del rugby italiano. Le decisioni vanno prese e non si perderà tempo a prenderle”.

Discorso successivo quello della Superlega, da inserire un gradino sotto le franchigie. Innocenti si augura di trovare una sponda non solo in Veneto (magari con i Dogi) ma anche ad esempio in Campania o Sicilia per ampliare la portata del movimento di alto livello, non dimenticando comunque come servirebbero impegni economici importanti. Secondo lui poi non ci saranno “ascensori” tra Pro14 e Superlega, e il sistema dei permit player andrà cancellato.

In chiusura, Marzio Innocenti ha detto come al momento tra le sue priorità ci sia: “Cominciare a lavorare per far tornare in alto il Sud a livello della sua tradizione, il progetto Scampia e il rugby integrato.”

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