Che ne sarà della Rainbow Cup annunciata a dicembre?

A meno di un mese dal via, aumentano sempre di più i dubbi sulla competizione che unirebbe il Pro14 alle squadre sudafricane

Zebre e Treviso prenderanno parte alla prima edizione della Rainbow Cup, se ci sarà - ph. Ettore Griffoni

Zebre e Treviso prenderanno parte alla prima edizione della Rainbow Cup, se ci sarà – ph. Ettore Griffoni

Teoricamente, mancherebbero poco più di tre settimane all’inizio della prima Rainbow Cup, la competizione annunciata a fine dicembre 2020 che dovrebbe mettere di fronte le 12 squadre “celtiche” e 4 “super” squadre sudafricane (Bulls, Lions, Sharks e Stormers). Al momento però non esiste alcuna certezza che effettivamente la prima edizione della Rainbow Cup possa andare in porto, e ovviamente la ragione è legata alla situazione sanitaria ancora presente in giro per il mondo.

L’idea originale era quella di mettere a confronto importanti scuole di rugby, e dare ai giocatori sudafricani la possibilità di giocare partite di alto livello per prepararsi al Tour dei British and Irish Lions. Inoltre, questa servirebbe anche per sbloccare una parte dei sei milioni di sterline che la federazione africana versa al Pro14 per la partecipazione delle sue squadre, partecipazione che come sappiamo nell’edizione 2020/21 non c’è stata dato che Cheetas e Southern Kings sono state subito tagliate fuori.

La formula originale della Rainbow Cup avrebbe previsto la suddivisione delle 16 squadre in due pool da 8 (con 2 squadre sudafricane, 2 squadre irlandesi, 2 squadre gallesi, 1 squadra scozzese e 1 squadra italiana) con ogni formazione che avrebbe sfidato una volta le avversarie del girone. Al termine le prime due classificate delle pool si sarebbero sfidate in una finale secca, prevista per il 19 giugno e ultima delle 57 partite in calendario.

Oggettivamente appare difficile che si mantenga il “percorso” annunciato, e stando a quanto riporta Walesonline le formazioni “celtiche” (quindi Zebre, Benetton e le altre 10 tra Scozia, Galles e Irlanda) non andranno in Sudafrica per motivi sanitari. Quindi sarebbero le quattro formazioni dell’emisfero sud a dover “far base” in Europa, verosimilmente però per una Rainbow Cup che si giocherebbe con una formula ridotta vista la situazione. Come facilmente compreso però è ancora tutto in forse, e con l’avvicinarsi del 17 aprile, data prevista per la prima giornata, le speranze di disputare la manifestazione diminuiscono sempre di più.

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