British & Irish Lions, un borsino dopo il Sei Nazioni

Warren Gatland era sugli spalti di molte gare del Torneo: chi sale e chi scende nelle quotazioni per una maglia rossa

Warren Gatland, head coach per i British & Irish Lions – ph. Sebastiano Pessina

Finito il Sei Nazioni, il tour dei British & Irish Lions è il prossimo appuntamento di grandissimo spessore nel calendario ovale del 2021.

Si gioca a luglio e ad agosto, a meno di sorprese in Sudafrica, e alla spedizione prenderanno parte circa 40 giocatori: il meglio di Irlanda, Inghilterra, Galles e Scozia.

Warren Gatland, che per la terza volta consecutiva guiderà la selezione, è stato inquadrato plurime volte dalle telecamere nelle scorse settimane: una delle poche presenze sugli spalti del Sei Nazioni a non essere afferente a nessuna delle contendenti, seppur interessato più di tutti a ciò che succedeva sul rettangolo di gioco.

Oltre ad avere la consueta rilevanza all’interno della stagione, il Sei Nazioni 2021 è stato anche una sorta di audizione generale per tutti gli appartenenti alle home unions. C’è chi è andato bene, chi ha superato le aspettative, chi ha visto innalzarsi le proprie quotazioni e chi le ha viste inequivocabilmente abbassarsi.

Leggi anche: Jean de Villiers: i Lions sono favoriti nella serie contro il Sudafrica

Tadhg Beirne

Difficile ignorare lo stato di forma di uno dei migliori giocatori del Sei Nazioni 2021. Tadhg Beirne è arrivato per davvero solo quest’anno alla ribalta internazionale, nonostante avesse mostrato il proprio talento sin dai tempi degli Scarlets, dove era emigrato perché chiuso nelle fila del Leinster, dove è cresciuto.

Ha debuttato in nazionale nel 2018, ha partecipato alla Rugby World Cup 2019, ma solo in questo 2021 è diventato un titolare cruciale dell’Irlanda, grazie a un periodo di forma veramente strepitoso.

È letteralmente impossibile che Warren Gatland non abbia segnato il suo nome sul proverbiale taccuino, tuttavia Beirne dovrà mantenere standard altissimi per sperare di avere una possibilità: nel reparto delle seconde linee paga un dazio di fisicità rispetto a giocatori come Maro Itoje, Alun Wyn Jones e i suoi compagni di squadra James Ryan e Iain Henderson. Il parametro fisico sarà cruciale in una battaglia contro un Sudafrica che sullo strapotere fisico della propria batteria di seconde linee ha costruito parte del proprio successo, mentre Beirne sembra leggermente troppo lento per poter veramente contendere un posto in terza linea.

Ken Owens e Luke Cowan-Dickie

All’inizio del Sei Nazioni, chiunque avesse dovuto rispondere ad un sondaggio sul tallonatore prima scelta dei Lions, avrebbe optato per Jamie George.

Il tallonatore dei Saracens, però, è parso appannato e lontano dalla forma migliore: Luke Cowan-Dickie ne ha preso il posto da titolare in nazionale, evidenziando le proprie maggiori qualità di giocatore dinamico e infaticabile ball carrier, mentre lo Sceriffo Ken Owens, a 34 anni suonati, continua a far valere le proprie qualità in ogni aspetto del gioco.

Il gallese è tanto presente nel gioco aperto quanto solido al lancio e in mischia ordinata. Si è ripreso il proprio posto da titolare nella prima linea del Galles dopo l’assenza dell’autunno e ha giocato tutte e 5 le gare del Torneo da titolare, decisivo con la sua silenziosa influenza.

Billy Vunipola

Uno dei grandi sconfitti di questo Sei Nazioni 2021 è il numero 8 dell’Inghilterra. Vunipola è apparso un lontano parente della terza linea devastante che conoscevamo, un giocatore che ha bisogno di mettere insieme minutaggio per ritrovare il miglior stato di forma e forse di lavorare un po’ sul proprio fitness.

Nonostante la sua forza sia ovviamente nel lanciare a discreta velocità i suoi quasi 130 chili, la differenza Billy V è sempre riuscito a farla grazie a degli appoggi inaspettatamente qualitativi, in grado di cambiare gli angoli di corsa del corpo, rendendolo ancora più difficile da mettere a terra. Senza una decisa crescita nelle prestazioni, Vunipola rischia di rimanere fuori dai giochi: al Sei Nazioni hanno fatto meglio di lui Fagerson, Faletau e Stander.

Leggi anche: Lions, chi andrà in Sudafrica nello staff di Warren Gatland?

Wyn Jones e Tomas Francis

La coppia titolare della prima linea gallese ha visto le proprie quotazioni salire vertiginosamente durante il Torneo, anche per un livello di partenza non eccezionale.

Se in entrambi i ruoli (pilone sinistro e pilone destro) la concorrenza è assai agguerrita, i due sono quantomeno riusciti a riaprire il discorso offrendo prestazioni continuativamente concrete, solide, di grande abnegazione e qualità.

Il più appariscente dei due è stato Wyn Jones, che con i suoi 29 anni è uno dei più giovani giocatori del XV gallese. Solido in chiusa e dinamico fuori, ha meritatamente ottenuto il titolo di man of the match nel primo incontro del Torneo con l’Irlanda.

Francis detiene invece un primato statistico che ne fa l’eroe del lavoro oscuro: è il giocatore con la più alta media di interventi in ruck per 80 minuti e uno dei migliori quattro per efficacia del proprio intervento. Una specie di assicurazione sulla conservazione del possesso.

Josh Navidi

Recuperato a Sei Nazioni in corso dall’ennesimo acciacco, il terza linea si è dimostrato abbastanza forte da scacciare la maledizione della maglia numero 6 del Galles, che aveva mietuto diverse vittime nelle settimane precedenti.

Navidi se l’è presa e non l’ha più lasciata, andando a incrementare non solo la qualità del trio di terza linea gallese, ma anche le proprie possibilità di indossare un’altra maglia rossa, quella dei British & Irish Lions, che non è finora riuscito ad ottenere.

Navidi è un giocatore per tutte le stagioni: si impiega al meglio in tutto ciò di cui c’è bisogno. Può essere la terza linea che collega il reparto degli avanti con i trequarti come il flanker che si adopera di più nel lavoro sporco, e può guidare le cariche palla in mano se ce n’è bisogno. Un coltellino svizzero di grande qualità nella versatilità.

Hamish Watson

Probabile candidato a giocatore del Sei Nazioni 2021, Hamish Watson ha giocato un Torneo pazzesco. Costantemente fra i migliori della Scozia, Watson è un numero 7 moderno paradigmatico, che nel tempo ha saputo aggiungere al suo gioco fatto di turnover e lotta nel punto d’incontro anche immense qualità di portatore di palla.

Per poterlo fare ha dovuto costruire con pazienza un fisico ben più importante di quello che aveva quando è apparso per la prima volta sulla scena internazionale, ormai nel 2015, dopo essere cresciuto tra le fila della nazionale scozzese di rugby a 7.

Watson è stato uno dei migliori per metri fatti dopo il contatto nel Sei Nazioni e una sua eventuale mancata selezione per i Lions sarebbe davvero una sorpresa.

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Louis Rees-Zammit

Si può essere Lions a 20 anni? Nel 2017 Maro Itoje aveva 22 anni, nel 2013 George North ne aveva 21, ma alla fine dei conti più dell’età conta il valore.

Louis Rees-Zammit ha dimostrato di poter competere per un posto nei British & Irish Lions per le sue gigantesche qualità tecniche, ma anche per una attitudine mentale già solida e ben costruita. Certo il ruolo di ala è uno di quelli dove la concorrenza è più sfrenata (May, Watson, Adams, van der Merwe, Earls, Lowe, Stockdale), ma se Gatland dovesse scegliere sulla base del Sei Nazioni 2021 Louis Rees-Zammit vedrebbe le proprie quotazioni immediatamente sparate alle stelle.

Anthony Watson

Parlando di trequarti ala, la ritrova eccellenza di Anthony Watson è stata forse una delle poche notizie positive a uscire fuori dal deludente torneo dell’Inghilterra.

Titolare di Warren Gatland quattro anni fa in Nuova Zelanda, Watson ha perso qualcosa del suo spunto rapido nel breve, ma ha acquisito in esperienza. È una sorta di secondo estremo che può affiancare il numero 15 in maniera molto efficace nel gioco aereo e in quello tattico, è un difensore esperto che non si fa sorprendere e in più anche un finalizzatore di grandissimo livello.

Tutti si aspettavano un devastante Johnny May, ma al Sei Nazioni a ricevere gli applausi dei tifosi albionici è stato Anthony Watson.

Robbie Henshaw

La posizione di centro è una delle più complesse per Warren Gatland. Da una parte in pochi hanno davvero brillato durante il Sei Nazioni, dall’altra anche a livello di valori assoluti è difficile individuare giocatori che siano inequivocabilmente una prima scelta.

Quel che è certo è che Robbie Henshaw è stato l’unico giocatore a vestire la maglia numero 12 ad attirare l’occhio di tifosi e appassionati per strappare un commento positivo.

Il centro del Leinster sta vivendo un momento di ottima forma e ha le doti per poter ricoprire sia il ruolo di primo che di secondo centro. Nel 2017 l’irlandese era stato convocato da Gatland e aveva giocato contro tutte le franchigie neozelandesi, infortunandosi però contro gli Hurricanes.

La sua selezione sembra pressoché certa, mentre dovrà sgomitare e continuare ad eccellere per ottenere un posto nel XV che affronterà il Sudafrica.

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