La Red Army affronta una nuova eliminazione, ma per coach Van Graan i miglioramenti sono evidenti
È uno scenario tristemente comune per i tifosi del Munster: quando la stagione volge nella sua parte conclusiva, la squadra finisce progressivamente fuori dai giochi.
Anche quest’anno non ci saranno trofei (a meno di sorprese in Rainbow Cup, competizione comunque dal valore relativo) da mettere in bacheca per la squadra del sud della Repubblica d’Irlanda, sconfitta sabato dal Tolosa per 40-33 dopo aver perso la finale di Pro14 dal solito Leinster.
L’head coach Johan van Graan, però, è convinto di essere sulla buona strada: “Abbiamo giocato una stagione superba, con 16 vittorie in 20 partite. Miglioriamo ad ogni stagione.”
“Se davvero vogliamo essere la squadra migliore al mondo, cosa alla quale aspiriamo, abbiamo bisogno di migliorare qualsiasi cosa. La parte frustrante è che ogni volta siamo molto vicini a farcela. Abbiamo giocato al nostro meglio ma non abbiamo centrato l’obiettivo sabato scorso. Nello sport accade continuamente, non sto cercando alibi: dobbiamo ancora migliorare.”
Per provare a innalzare ulteriormente il livello della squadra, van Graan aveva portato a Limerick i connazionali campioni del mondo Damian de Allende e RG Snyman. Se il primo ha reso a corrente alternata durante la stagione, il secondo si è infortunato gravemente a inizio stagione, ed è stato una grossa perdita per le ambizioni della squadra.
La squadra sembra a questo punto trovarsi un po’ a metà del guado tra continuità e rinnovamento. Alla fine della stagione si ritirerà CJ Stander, se ne andrà JJ Hanrahan (destinazione Clermont) e anche uno dei giocatori storici del club, Billy Holland, appenderà gli scarpini al chiodo. Una parte rilevante della vecchia guardia.
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Per contro emergono nuovi talenti difficili da ignorare. Gavin Coombes a 23 anni si è affermato come una delle stelle più brillanti del Pro14 e un possibile fulcro del futuro di Munster, ma dietro di lui c’è un gruppo di giovani davvero interessante, a partire dal mediano di mischia Craig Gilroy, visto anche con la maglia dell’Irlanda, passando per il playmaker Ben Healy, fino al trio di giocatori che hanno recentemente siglato il loro primo contratto professionistico in arrivo dalla academy: Thomas Ahern, un atletico seconda linea sullo stile di Ryan Baird; il pilone Josh Wycherley, 9 presenze in Pro14 alla sua prima stagione con i grandi; l’apertura Jack Crowley, che molti incoronano già come il 10 del futuro.
A Johan van Graan il compito di sfruttare quanto di buono mostrato in questa stagione, recuperare alcuni giocatori tenuti fuori a lungo dagli infortuni (oltre a Snyman, Joey Carbery non si può ancora dire totalemente recuperato) e mescolare al meglio l’esperienza dei super-veterani con la fame della nuova generazione.
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