La stella azzurra ha parlato in conferenza stampa virtuale, dal raduno di Parma
A tre giorni dal kick-off del Sei Nazioni femminile 2021 per le Azzurre (Italia-Inghilterra, sabato 10 aprile, ore 15 diretta su Eurosport 2), a riposo nella prima giornata del torneo, nell’appuntamento stampa dal raduno di Parma, è intervenuta Beatrice Rigoni, che ha fatto il punto della situazione su diversi aspetti, a partire dalla sfida contro le professioniste britanniche, team, quello inglese – unico mai sconfitto dall’Italia, proprio come tra gli uomini -, che ha dato enormi problemi (169-3, il computo totale degli ultimi 3 confronti tra i team) alle azzurre nell’ultimo triennio.
“Sicuramente la loro fisicità ci mette in difficoltà. Non giocano un rugby spettacolare, ma sbagliano molto poco. Lo abbiamo visto nell’ultima sfida contro di noi, ed anche in quella di sabato contro la Scozia, nonostante un po’ di ruggine. Questo fa si che se vogliamo affrontare la partita nel modo giusto, competitive per davvero, dobbiamo essere perfette su tutti i fronti. Forse questo, nel subconscio, porta noi stesse a metterci addosso una pressione tale che ci induce a fare errori, che paradossalmente con altre squadre potremmo tamponare, ma che contro di loro diventa difficile gestire senza pagare dazio”.
“Ad ogni modo, cerchiamo di concentrarci più su noi stesse: vogliamo fare il meglio che possiamo con quello che abbiamo a disposizione”, ha spiegato Rigoni.
Arbitri e dintorni
Sempre più importante, a maggior ragione a livello internazionale, comprendere le linee guida arbitrali, ed adattarsi il più velocemente possibile. “Abbiamo visto, tra competizione maschile e prima giornata di quella femminile, come direttori di gara e squadra arbitrale siano molto più fiscali rispetto a tutto ciò che accade nella zona del placcaggio, con un grande numero di cartellini. Dobbiamo porre grande attenzione a questo aspetto, perché siamo consce che sarà una gara difficile a prescindere, quindi non dobbiamo rendere il tutto più complicato con eventuali sanzioni gratuite”, ha proseguito il trequarti patavino.
Sul ritorno in campo, dopo mesi, direttamente contro una corazzata come l’Inghilterra, per una partita che si preannuncia particolarmente impegnativa sotto il profilo fisico: “Ci si pensa, con un minimo di preoccupazione, al fatto che si torna in campo dopo tantissimo tempo, al cospetto di una squadra forte, con una grande fisicità e molti più minuti sulle gambe rispetto a noi. Il desiderio di tornare a provare le emozioni del campo, se si vuole anche con un pizzico di incoscienza, però, va oltre ogni possibile esitazione. Non aspettiamo altro da mesi, ed ora che l’appuntamento si avvicina c’è ancora più voglia, ancor più eccitazione al pensiero di giocare una partita, benché difficile.
Sugli equilibri nel gruppo, tra borse di studio e nuove ragazze: “Dentro il gruppo non è cambiato nulla dopo il riconoscimento delle borse di studio. Le giovani si sono approcciate bene, con un minimo di timore, fisiologico, per quello che è il contesto internazionale – dove devi essere immediatamente pronto, senza commettere errori di sorta -, dimostrando di avere il diritto di essere qua con noi. Sono sicuramente sotto una pressione mediatica maggiore rispetto a quando ho iniziato io, ma questa generazione conosce i trucchi del mestiere per cavarsela anche su quel fronte”.
Stop dei campionati e vicinanza a chi non giocherà più in stagione
Per un Sei Nazioni che parte, c’è una Serie A che chiude (quasi) senza aver aperto, lasciando un segno non banale anche sulle ragazze azzurre. “La notizia dello stop definitivo dei campionati, benché fosse nell’aria, è stata una bella botta. Sia quest’anno che la scorsa stagione abbiamo portato avanti un percorso notevole con il club (Rigoni gioca nel Valsugana Rugby Padova, ndr) e non vedevamo l’ora di entrare nel vivo dell’annata agonistica per giocarci qualcosa di importante”.
“Devo dire grazie alle mie compagne che sono sempre venute in gran numero ad allenamento, permettendo così di tenere alta la qualità delle nostre sessioni di training. Hanno fatto la stessa fatica di chi è qui oggi in azzurro, ma senza aver nessuna possibilità di scendere in campo in questa stagione. Meriterebbero a loro volta di poter giocare per gli sforzi profusi e la passione”, ha concluso la fuoriclasse azzurra.
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