Il turno d’apertura del torneo ha visto l’introduzione della nuova, intrigante tecnologia
La sfida inaugurale del Sei Nazioni femminile 2021 della scorsa settimana tra Inghilterra e Scozia a Doncaster, vinta 52-10 dalle padroni di casa inglesi, ha segnato la storica prima volta della ‘Palla Intelligente’ (la ‘Smart Ball’ Gilbert X Sportable) in una sfida di livello internazionale.
In un mondo dello sport pro sempre più legato all’approccio analitico, si tratta di un prodotto estremamente intrigante. Una palla ‘speciale’, prodotta con la collaborazione tra Gilbert e Sportable, che sarà probabilmente in grado di cambiare l’esperienza di una partita di rugby – prima, durante e dopo l’incontro -, nel futuro prossimo, per appassionati, tifosi e staff tecnici. In ogni ovale di questo genere, si trova un chip di tracciamento, con la capacità di registrare ogni (tipo di) spostamento del pallone, aprendo così nuove prospettive d’analisi per coach e analisti dei team, che avranno a disposizione indicazioni oltremodo precise su velocità dei passaggi, tempistiche d’esecuzione dei calci dalla base e lunghezza degli altri calci effettuati. Le varie misurazioni – come indicato nel comunicato congiunto apparso sul sito del Six Nations – sono effettuate attraverso sensori disposti ai bordi del campo, per raccogliere una serie di statistiche, che verranno poi messe a disposizione dei vari team, in ‘post produzione’. I fan, invece, potranno accedere, in fasi successive, ad alcune delle suddette statistiche, direttamente sulla grafica della produzione tv dell’incontro.
“Cerchiamo costantemente di portare il rugby a un nuovo livello e introdurre strumenti innovativi che crediamo possano migliorare lo sviluppo del gioco nel suo insieme, e che consentiranno a giocatori ed allenatori di effettuare analisi complesse”, ha spiegato entusiasta Ben Morel, CEO del Sei Nazioni. “Si tratta di un grande passo avanti nel nostro obiettivo di trasformare il modo in cui il nostro sport, il rugby, è visto sia dai tifosi che dalle squadre. Negli ultimi 6 anni, assieme al nostro partner Gilbert Rugby, abbiamo sviluppato una tecnologia che trasformerà il modo in cui le persone saranno partecipi al rugby”, gli ha fatto eco Dugald MacDonald, CEO di Sportable.
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