Benetton: i primi commenti dai leoni post Montpellier

Primo flash sul bello e sul brutto della comunque storica serata transalpina

Benetton

Benetton ph. Ettore Griffoni

Se alla vigilia c’era grande attesa per per vedere come il Benetton Rugby, spesso in grande difficoltà – ma mai domo – in questa annata così particolare, avrebbe retto all’urto di un Montpellier, a sua volta leone ferito, ma condensato di talento ovale, la risposta è stata, nel complesso, abbastanza positiva, anche se con un esito che lascia inevitabilmente l’amaro in bocca.

Una performance consistente, degna del palcoscenico dei quarti di finale di una Coppa Europea, dove i leoni hanno messo piede per la prima volta nella loro storia dopo il successo su Agen della scorsa settimana, in grado di tenere i veneti dentro il match, su un campo complesso come quello di Montpellier, sino al fischio finale, pur andando incontro alla sconfitta, con il punteggio di 31-25.

“Siamo soddisfatti della prestazione, peccato per alcuni errori che non ci hanno concesso di portare a casa il risultato. È stata una partita vecchio stampo, considerate le condizioni meteo. L’abbiamo affrontata nel modo giusto, cercando di portare Montpellier a commettere quanti più errori possibili. L’impatto sull’incontro è stato ottimo, credo che i ragazzi abbiano dato una dimostrazione della loro competitività”, ha dichiarato, in una lunga intervista a ‘Il Gazzettino‘ Marco Bortolami, attuale assistente di Kieran Crowley, nonché futuro head coach dei leoni, fotografando in maniera oltremodo chiara quanto ha funzionato nella notte in riva al Mediterraneo dei biancoverdi.

 

Tuttavia, pur sfoggiando una prestazione, come detto, solida ed autorevole al cospetto di una squadra superiore sulla carta – ed in grado di mettere enorme pressione alla difesa ospite con ball carrier super efficaci -, guidati da un Paolo Garbisi superbo nocchiere di spessore non solo a mare calmo, ma anche nel momento critico della tempesta – pur sporcando la gara con un errore non banale al piede -, i Leoni pagano a caro prezzo le difficoltà in mischia chiusa – e quelle in rimessa, in alcuni sprazzi cruciali -, preventivabili alla luce delle assenze ed inasprite dal prematuro k.o. di Tiziano Pasquali, ed un numero eccessivo di errori d’imperizia, nei momenti clou, poi fatali. “Stiamo facendo del nostro meglio per controllare al massimo gli errori, che siano di strategia o a livello tecnico, ma bisogna anche dare credito alla difesa del Montpellier”, ha commentato lo stesso Bortolami.

Se il primo passo, sulla quantità prestativa, dunque, nelle ultime due gare, è stato compiuto per i leoni, il grande target in vista di una Rainbow Cup che può e deve essere vissuta da protagonisti – discorso analogo per le Zebre -, per le premesse recenti, per il Benetton, rispetto a quanto visto in stagione, è, al netto del poter disporre di una prima linea competitiva, quello di limare situazioni in cui ancora eccedono errori gratuiti, ed elevare anche la qualità della performance, sul maggior numero possibile di fondamentali.

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