Il club a inviti deve rimediare alla figuraccia dello scorso anno, quando saltò il test contro l’Inghilterra
La loro ultima partita non è andata come doveva: lo scorso 25 ottobre i Barbarians avrebbero dovuto giocare a Twickenham davanti a un risicato pubblico di circa 2000 fortunati contro l’Inghilterra, in un match sul quale poggiavano non solo rilevanti aspetti sportivi, ma anche aspettative simboliche: il primo match giocato a porte parzialmente aperte dopo il lockdown che aveva coinvolto tutta Europa nei mesi primaverili.
E invece andò tutto storto per colpa di un gruppo di giocatori del club ad inviti che decise di violare i protocolli sanitari e mandare all’aria la partita, costando circa un milione di sterline di incassi vari alla RFU.
Un brutto colpo d’immagine per i Barbarians, che però torneranno in campo in quello che è ormai un consueto appuntamento autunnale.
Nel 2021, oltre ad intrattenere il pubblico, cercare il bel gioco e celebrare il tutto con grande goliardia, i Barbarians giocano anche per cercare di rimettere in piedi uno dei simboli culturali del rugby, macchiato dalla figuraccia di sei mesi fa.
La sfida sarà contro Samoa sul campo neutro di Twickenham il prossimo 27 novembre: una gara sicuramente spettacolare dato lo stile di gioco di entrambe le formazioni, che si sono incontrate l’ultima volta sei anni fa prima della Rugby World Cup 2015.
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