Callum Braley: “Felice di essere a Treviso, ripartiamo da zero in Rainbow Cup”

Il mediano di mischia dei Leoni e degli azzurri lancia i suoi verso una nuova competizione da affrontare col piglio giusto

Callum Braley gioca col Benetton da febbraio 2020. PH OnRugby.it

Callum Braley gioca col Benetton da febbraio 2020. PH OnRugby.it

Dopo le ultime notizie relative alla “divisione” della Rainbow Cup, per la stagione del Benetton e di Callum Braley restano ancora sei partite da giocare. Sei sfide che vedranno opposti i leoni alle compagini europee del Pro14, dunque quelle che normalmente anche il mediano di crescita inglese ma di passaporto italiano affrontano. Parlando al sito ufficiale del Pro14, Braley ha detto: “Siamo carichi per partecipare a questa competizione, dopo la fine del Pro14 è un bene per il nostro gruppo avere subito un altro esame da affrontare”.

Braley è arrivato al Benetton a febbraio 2020, proprio poche settimane prima dello scoppio della pandemia, dopo sei stagioni passate a Gloucester: “In quella fase della carriera sentivo di aver bisogno di un cambiamento. A Treviso sarei potuto crescere come giocatore e avrei potuto vivere un’esperienza diversa, anche a livello culturale. Chiaramente sono stato sfortunato coi tempi, visto quanto è bella l’Italia e che io non ho potuto praticamente vedere niente per tutte le restrizioni, ma spero di recuperare una volta che la situazione si sarà normalizzata”.

Inserito in un gruppo con diversi anglofoni, Braley conosceva già alcuni elementi per via della comune militanza in Nazionale, per la quale sfrutta un nonno italiano: “Il gruppo è fantastico, conoscere i ragazzi di formazione italiana prima di venire qui mi ha aiutato, è un ambiente molto costruttivo nel quale entrare”.

Leggi anche: Il calendario dei primi tre turni di Zebre e Benetton Rugby

Un ambiente che però nel Pro14 2020/21 non è riuscito a vincere, raccogliendo solo sei punti di bonus: “Non è semplice guardare alla stagione appena finita. Abbiamo avuto tanti rinvii che ci hanno fatto perdere la condizione, tutti questi spostamenti e l’instabilità generale hanno influenzato la nostra capacità di dare in campo quello che possiamo”

Al pari di quanto espresso da David Sisi delle Zebre, anche Braley ritiene che i tanti giovani italiani possano crescere in maniera importante nel futuro: “Non possiamo nasconderci da quello che si dice intorno all’ambiente della Nazionale, ma tutto questo è negativo per il gruppo. L’Italia ha tanti giocatori giovani che sono all’inizio della loro carriera, i risultati finali non stanno arrivando ma stanno facendo stanno facendo progressi e acquisendo esperienza che sarà importante in futuro”.

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