Inghilterra e Irlanda sugli scudi, ma c’è spazio anche per una vittoriosa Scozia e un’indomita Francia
Tutte le squadre finalmente in campo nell’ultimo turno del Sei Nazioni femminile.
L’Inghilterra si è presa ancora una volta lo scettro, ma nella finale contro la Francia ha dovuto faticare e non poco. Le transalpine hanno giocato all’arma bianca per tutto l’incontro, dominando per lunghi periodi il possesso dell’ovale ma non riuscendo mai a trovare la via per segnare la meta che avrebbe permesso loro di superare le avversarie.
Terzo posto per un’Irlanda che si rivela più forte dell’Italia con un margine simile a quello degli ultimi appuntamenti fra le due squadre. Azzurre che commettono però decisamente troppi errori per poter stare in partita, pur dando la sensazione di poter esprimere un potenziale decisamente superiore a quello mostrato a Dublino.
Riscatto per la Scozia, infine, che nella finale per evitare l’ultimo posto batte nettamente il Galles.
Il miglior XV dell’ultimo turno del Sei Nazioni femminile
15. Sarah McKenna (Inghilterra)
Sicura quando messa alla prova, è incisiva nel recupero del pallone e nel portarlo avanti nelle poche occasioni in cui la linea arretrata inglese riesce a giocare un pallone.
14. Amee-Leigh Murphy Crowe (Irlanda)
L’Irlanda fa spesso la differenza con le proprie atlete portate al rugby union dal Sevens, dove l’Irlanda difende già da tempo con profitto i propri colori. Contro l’Italia gli allori toccano a Murphy Crowe, autrice di una doppietta letale
13. Lisa Thomson (Scozia)
Tantissimo lavoro al centro della linea arretrata per Thomson: 11 placcaggi, 13 cariche, 10 passaggi e un’importante cifra di 110 metri percorsi con la palla in mano. Il suo nome non è sul tabellino, ma la Scozia le deve molto
12. Sene Naoupu (Irlanda)
La fisicità della trequarti irlandese è un problema per le Azzurre sia in attacco che in difesa, dove mette costantemente i bastoni tra le ruote nel punto d’incontro.
11. Megan Gaffney (Scozia)
L’esperta ala della formazione in blu segna la meta che indirizza l’incontro per la squadra scozzese, dopo soli quattro minuti dal calcio d’inizio dell’incontro
10. Stacey Flood (Irlanda)
Prima da titolare per l’apertura irlandese, che sostituisce con profitto Hannah Tyrrell dimostrando che i buoni scampoli di partita disputati nelle giornate precedenti non erano solo un’occasione di riscatto. Sempre attiva e pronta a sfruttare distrazioni della difesa come nel caso della prima meta irlandese, scaturita da un calcio di punizione battuto velocemente. Menzione d’onore per l’inglese Helena Rowland, ottima regista della squadra campione
9. Leanne Riley (Inghilterra)
Se l’Inghilterra è riuscita a portare a casa il titolo lo devono anche all’esperienza di giocatrici come Riley (43 caps), che gestisce la partita da veterana, dando serenità a tutto il pacchetto inglese
8. Poppy Cleall (Inghilterra)
Favorita per il titolo di giocatrice del Torneo, Cleall è una vera e propria forza della natura. Quasi inarrestabile quando parte dalla base della mischia, è l’autrice della meta decisiva della finale contro la Francia. Per la capitana delle Red Roses Sarah Hunter non sarà facile riprendersi la maglia numero 8
7. Ilaria Arrighetti (Italia)
Dalla pessima prestazione contro l’Irlanda si salva la flanker azzurra, autrice di una partita senza compromessi e di alcuni degli spunti più audaci della nazionale italiana. Le statistiche del match le attribuiscono 16 (!) palloni portati per 120 metri di avanzamento (!!)
6. Zoe Aldcroft (Inghilterra)
Con Cleall si divide il lavoro di portare avanti il pallone per il pack inglese, risultando praticamente onnipresente fra attacco e difesa. Somma 15 placcaggi ai 14 palloni portati, vincendo il woman of the match e candidandosi al titolo di giocatrice del Torneo. Citazione anche per Marjorie Mayans, valente rivale per la Francia
5. Madoussou Fall (Francia)
Il lavoro e il numero di placcaggi che il pacchetto francese si smazza durante la finale è clamoroso, e Madoussou Fall ne è al centro, aggiungendoci però anche il fatto di essere la portatrice di palla più efficace della squadra
4. Emma Wassell (Scozia)
Tanto solido lavoro per la seconda linea scozzese all’interno di un pacchetto di mischia che è principale responsabile dello sgretolamento delle avversarie gallesi. Vince un posto nel XV che dovrà comunque condividere con la compagna di reparto Louise McMillan, autrice altresì di una prova di valore
3. Rose Bernadou (Francia)
Partita clamorosa della prima linea classe 2000 della Francia, già sugli scudi nelle scorse settimane. Al suo primo Sei Nazioni Bernadou è la sorpresa più grossa del Torneo. Contro l’Inghilterra 17 placcaggi e 7 cariche in 50 minuti di gioco
2. Agathe Sochat (Francia)
Non è perfetta nei fondamentali della mischia chiusa e, soprattutto, della rimessa laterale, ma quello che dà Agathe Sochat alla Francia in gioco aperto non lo abbiamo visto dalle sue colleghe pariruolo
1. Christine Belisle (Scozia)
Belisle ha rapito la partita e non l’ha più restituita: una tripletta memorabile per la prima linea classe 1993 nata in Canada e arrivata alla nazionale del Cardo solo nel 2019
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