Vanno definendosi luoghi e formula dell’attesa competizione giovanile
Andata in archivio la competizione maschile a fine marzo, con il trionfo del Galles, e più recentemente quella femminile – vinta lo scorso weekend dall’Inghilterra, al terzo trionfo filato -, resta un solo torneo per completare l’edizione 2021 del Sei Nazioni, ovviamente quello riservato alla categoria Under 20.
Benché a livello ufficiale – al netto della data di inizio del torneo, fissata per il 19 giugno prossimo – viga ancora incertezza per quanto concerne luoghi e formula del torneo – sulla cui disputa, a tratti apparsa in bilico, sarebbero stati dissipati gli ultimi residui dubbi -, stando a quanto appreso da OnRugby, starebbe prendendo sempre più corpo l’ipotesi di “una macro bolla” in un singolo luogo, che eliminerebbe così l’insidiosa variabile ‘spostamenti’.
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Dove? L’opzione più calda, a cinquanta giorni dal calcio d’inizio, è quella gallese, a Cardiff, con tutte le partite che, nel caso, verrebbero giocate al leggendario Arms Park. La formula resterebbe quella classica, con un round-robin integrale (scevro ovviamente del fattore campo), in cui ogni team giocherebbe contro tutte e 5 le rivali. Le tempistiche? Quelle tipiche del mondiale di categoria: giornate di gara fissate ogni cinque giorni (fine del torneo che, dunque, sarebbe prevista attorno alla metà di luglio), con tre partite previste una di seguito all’altra sullo stesso campo, quello della suddetta struttura della capitale gallese.
In attesa di prese di posizioni ufficiali del board, previste per le prossime settimana, l’ipotesi gallese è tanto calda quanto oltremodo intrigante, con un’edizione del Sei Nazioni Under 20 che sarebbe in grado, per contesto lussuoso ed intriso di storia, qualità dei team coinvolti e prevedibile copertura mediatica alle stelle – come successo per la femminile, lontana dalla finestra seniores -, quantomeno di sopperire all’assenza del mondiale di categoria (per il secondo anno consecutivo).
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