A pochi giorni dall’inizio del Giro d’Italia un omaggio all’indimenticato Pirata, alla sua classe e alla sua grinta
E’ Marco Pantani il protagonista di questo nuovo appuntamento con la rubrica curata da Alessio Di Lorenzo che con la sua pagina Instagram Poesia Sportiva racconta Il lato poetico ed autentico dello sport attraverso frasi, citazioni e racconti dei protagonisti del mondo dello sport. A pochi giorni dall’inizio della centoquattresima edizione del Giro d’Italia voglio rendere omaggio al Pirata, uno straordinario e controverso fuoriclasse del Pedale che ha fatto appassionare milioni di Italiani e non solo al ciclismo.
Il suo fisico era quanto di più lontano ci potesse essere dal rugby, ma il suo amore per lo sport, il suo spirito battagliero, la sua forza di volontà, la sua umiltà e la naturale capacità di farsi amare da compagni e avversari sono caratteristiche che hanno molto in comune con il mondo della palla ovale.
Come ha scritto Marco Pastonesi nel suo libro dedicato al Pirata: “Pantani non era un santo, ma era un dio”.
Racconteremo di un ragazzo chiamato Marco.
Di un amore immenso e smisurato per la bicicletta
Di un Pirata salpato dalla Romagna alla conquista delle vette più alte d’Italia e d’Europa
Di una bandana simbolo di intere generazioni
Di un magico 1994, di uno storico scatto sul Mortirolo e della vittoria a Aprica
Di un terribile infortunio che avrebbe piegato chiunque ma non lui, tornato più forte di prima
Di due ascese trionfali all’ Alpe d’Huez, la “salita” più amata dai francesi
Di una storica accoppiata Giro d’Italia e Tour De France nel 1998, tutt’oggi mai più ripetuta
Di uno strenuo duello con il russo Pavel Tonkov al Giro e di una eroica lotta sportiva con il tedesco Jan Ullrich al Tour
Di un maledetto 5 Giugno 1999 quando all’improvviso mancò la terra sotto ai piedi
Di come il mondo può far male ad una sola persona ma di riflesso colpirne milioni
Del ritorno, effimero purtroppo, di un campione ferito al servizio di un nuovo capitano tintosi di rosa per la prima volta anche grazie ad un “gregario” d’eccezione
Di quando un Texano, vestito di un giallo “bugiardo”, si dovette inchinare dinanzi all’orgoglio, alla forza ed alla volontà di un italiano
Di una vittoria epica sul Mont Ventoux e di un arrivo in solitario a Courchevel
Di uno scatto, l’ultimo, sulla salita verso la Cascata del Toce, pochi ma intensi attimi che fecero di nuovo palpitare il cuore d’Italia
Di una tragica notizia che mai avremmo voluto ricevere e di come in un secondo tutto possa finire nel silenzio di una stanza d’albergo
Di un ragazzo lasciato colpevolmente solo a combattere contro demoni troppo forti da staccare e di una vita finita troppo presto
Di un ciclista che con il suo modo di scalare le montagne e togliersi quella sua amata bandana ha cambiato il mondo dello sport
Di quando per merito suo ci innamorammo della bicicletta, della salita, della fatica di pedalare e della gioia di arrivare in vetta
Di una leggenda destinata per sempre ad emozionare, commuovere ed appassionare
Racconteremo di lui.
Del Pirata, di Marco Pantani.
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