Le reazioni alle convocazioni dei British & Irish Lions

L’esplosione di gioia di Louis Rees-Zammit, lo spinning di Alun Wyn Jones, l’emozione di Rory Sutherland

British & Irish Lions

ph. INPHO/Dan Sheridan

Essere selezionati per i British & Irish Lions è uno dei traguardi più importanti per un giocatore di rugby delle home unions.

Si tratta di giocare al livello più alto che un giocatore può ambire, per una maglia con una storia unica e magica. Solo le fasi finali di una Rugby World Cup possono rivaleggiare con una serie dei Lions.

Ecco perché le reazioni alle convocazioni, diramate ieri dallo staff, sono qualcosa di unico: eccone una breve rassegna che accoglie tutto lo spettro delle possibilità.

Soverchiato: Rory Sutherland

Quella di Rory Sutherland è una delle storie più potenti di questa rosa dei Lions. Il pilone della Scozia nel 2017 si era gravemente infortunato agli adduttori durante il riscaldamento di una partita e aveva dovuto passare un mese fermo a letto in attesa dell’operazione.

L’intervento chirurgico gli aveva poi causato una brutta infezione e reso necessaria una seconda operazione, costringendolo a letto e in sedia a rotelle per tante settimane ancora. Una rovinosa caduta dopo una veloce ascesa al top del rugby mondiale.

Sutherland poi si è ripreso il posto e la maglia prima in franchigia, con Edinburgh, e poi in nazionale. Negli ultimi due Sei Nazioni ha dimostrato di essere un grande pilone sinistro, e ora arriva una convocazione meritata.

Emoziona vederlo soverchiato dalle emozioni, quasi tremante di fronte alla telecamere mentre candido afferma, classicamente pilone: “Mi hanno detto di non dire parolacce, quindi non so bene esprimere a parole quello che provo…”

L’escluso: Kyle Sinckler

Oltre a quella di Johnny Sexton, un’altra delle esclusioni che hanno fatto più rumore è quella di Kyle Sinckler, il pilone destro dell’Inghilterra che 4 anni fa aveva giocato tutti e tre i test contro gli All Blacks entrando dalla panchina per Tadhg Furlong.

È opinione diffusa che la concussion subita al secondo minuto della finale mondiale contro gli Springboks sia stata una delle pietre tombali sulle speranze inglesi di portare a casa la William Webb Ellis Cup nel 2019.

In pochi hanno l’esplosività, la potenza e la sensibilità di mani del pilone dei Bristol Bears, ma dopo una stagione in chiaroscuro lo staff gli ha preferito Zander Fagerson della Scozia.

Sinckler è stato un esempio di sportività, affidando ai social la propria delusione: “Sono onestamente affranto dal non essere stato convocato, ma apprezzo i messaggi di supporto che mi sono arrivati. Non è questo il momento di addurre scuse o incolpare altri. Sosteniamo la squadra, auguro ai ragazzi tutto il meglio.”

Il giovane: Louis-Rees Zammit

A Gloucester sanno festeggiare. Lo ha dimostrato anche il video dell’esultanza per la convocazione di Chris Harris, numero 13 dei cherry and whites.

È solo la seconda volta in assoluto che vengono chiamati due giocatori della squadra del Kingsholm. In precedenza era successo 85 anni fa, nel 1936.

Il secondo è il ventenne Rees-Zammit, il più giovane Lion convocato dal 1956, sulla scia delle ottime prestazioni nel Sei Nazioni 2021.

Capitano: Alun Wyn Jones

“Ero in giardino senza telefono quando ha chiamato – racconta il monumento vivente del rugby gallese – Stavo facendo un po’ di spinning per mettere in movimento le mie vecchie gambe.”

“Gats [Warren Gatland] mi ha lasciato un messaggio: ‘richiamaci quando leggi’ e avevo una certa idea di quello di cui voleva parlarmi” sogghigna Jones, intervistato a proposito del suo capitanato.

“Quando l’ho richiamato ha detto semplicemente: voglio che tu guidi i Lions. Mi ci è voluto un momento per realizzare, ma la risposta è stata piuttosto semplice.”

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