Ormai non è più una sorpresa, ma una tradizione la classica breakdance con cui il coach dei Crusaders festeggia il titolo
Ormai non è più una sorpresa, ma una tradizione: quando vince un titolo, l’allenatore dei Crusaders Scott Robertson si esibisce in alcune mosse di breakdance per festeggiare.
È accaduto anche in occasione del quinto titolo consecutivo ottenuto dalla franchigia neozelandese nella finale disputata contro i Chiefs nella seconda edizione del Super Rugby Aotearoa.
Scott Robertson ha 46 anni. Da giocatore ha rappresentato Canterbury e Crusaders in Nuova Zelanda, ha giocato tre stagioni a Perpignan e ha chiuso la carriera in Giappone. Per gli All Blacks ha ottenuto 22 caps fra il 1998 e il 2002.
Nel 2008 è entrato nei ranghi di Canterbury da assistente allenatore, diventando poi il tecnico principale della squadra cinque anni dopo.
Nel 2014 è diventato l’allenatore dei Baby Blacks, la nazionale under 20 neozelandese, con cui ha vinto il mondiale di categoria dell’anno successivo in Italia, momento dal quale ha incominciato a esibirsi nei suoi balletti celebrativi. Dal 2017 è capo allenatore dei Crusaders e da quando si è insediato ha sempre vinto: 3 volte il Super Rugby originale e 2 quello neozelandese.
Dopo la Rugby World Cup 2019 era uno dei pretendenti alla carica di capo allenatore degli All Blacks, ma la federazione neozelandese gli ha preferito Ian Foster. Da allora si susseguono speculazioni su un suo possibile approdo nel rugby europeo, e lo stesso Robertson ha ammesso che non gli dispiacerebbe tornare in Francia.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.