Senza Sam Cane infortunato, si è aperta in Nuova Zelanda la corsa a chi sarà il prossimo leader dei tutti neri per i test del 2021
Con l’assenza forzata di Sam Cane, infortunatosi nelle scorse settimane al pettorale, gli All Blacks avranno bisogno di designare un nuovo capitano per i primi test match del 2021 che si disputeranno nell’estate boreale. Tra i candidati al ruolo c’è il seconda linea dei Crusaders Sam Whitelock, reduce dalla vittoria nel Super Rugby Aotearoa contro i Chiefs. Intervistato in settimana in patria, l’esperto giocatore ha però quasi “nicchiato” sull’argomento: “Ammetto di non aver pensato molto a questa eventualità. La cosa su cui devo restare concentrato è quella di offrire ai compagni il miglior rugby possibile, solo dopo si potrà discutere sul fatto di fare il capitano o meno”.
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E in effetti Whitelock ha giocato una grande stagione con i Crusaders, guidandoli alla vittoria nel torneo domestico. Arrivato alla sua 12esima avventura con i rossoneri, ne è stato anche capitano dal 2017 al 2019 prima di emigrare brevemente in Giappone salvo poi tornare in patria a causa dello scoppio della pandemia un anno fa. Il ruolo di leader della squadra è quindi passato sulle spalle del compagno di reparto Scott Barrett, e di questo Whitelock ha detto: “Sto cercando di supportarlo al meglio, provando ad aiutarlo su quando intervenire con l’arbitro, quando stare zitto o in che modo superare un errore. È un ruolo diverso rispetto al passato”. Una sorta di leader nascosto quindi per il secondo giocatore nella storia con più presenze in maglia Crusaders (159, Crockett 203), mentre in maglia nera per lui ci sono 121 caps internazionali. Dato ancora lontano dalle 156 di Kieran Read, ma che comunque crescerà nei prossimi mesi a differenza di quello dell’ex leader All Blacks.
Fanno quasi impressione le parole di Whitelock prima della finale di Super Rugby Aotearoa, che gli ha portato il 12esimo titolo in carriera, sul suo modo di vedere il rugby: “L’importante è divertirsi. Lo direi a tutti, sia a un bambino di 5 anni che a una nonna di 95. Penso che chi si diverte è perché sente di star giocando bene, e passa tutto da lì”.
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