Il coach dell’Olimpia Milano spiega perché non è proprio vero che si vince e si perde tutti insieme
E’ Ettore Messina i il protagonista di questo nuovo appuntamento con la rubrica curata da Alessio Di Lorenzo che con la sua pagina Instagram Poesia Sportiva racconta Il lato poetico ed autentico dello sport attraverso frasi, citazioni e racconti dei protagonisti del mondo dello sport.
L’attuale coach dell’Olimpia Milano che ha appena conquistato l’accesso alle Final Four di Eurolega, la massima competizione cestistica continentale, è uno dei coach di basket più titolati d’Europa (con 30 trofei) con esperienze in Russia, Spagna, Stati Uniti oltre che naturalmente in Italia sia con la Nazionale Azzurra (che ha guidato in due diversi momenti della su carriera) sia con i club (Virtus Bologna, Benetton Treviso e adesso Olimpia Milano).
Quello che segue è un estratto del discorso che Messina tenne nel 2018 ai nuovi laureati dell’Università Ca’ Foscari di Venezia in cui spiega quanto importante sia la prestazione individuale all’interno del concetto di squadra e quanto sia determinante per ogni singolo individuo dare il suo meglio.
Un giorno un mio grande giocatore, uno dei tanti che ho avuto la fortuna di allenare, la sera prima di una partita molto importante, la sua prima finale di Coppa dei Campioni, mi disse: coach se domani io gioco meglio del mio avversario è più probabile che vinciamo e se come me altri due o tre dei miei compagni giocano meglio del loro avversario vinciamo sicuro.
Mi fece capire per la prima volta quanto importante è, anche nell’attività di squadra, il concetto di responsabilità individuale. Avete l’obbligo quando lavorate con gli altri di cercare di dare il meglio della vostra qualità. Se riuscite a dare il meglio della vostra qualità non solo la vostra squadra è più forte, ma avete anche il diritto di reclamare analoga qualità da parte di quelli che lavorano con voi.
E’ una mistificazione che in squadra si vince e si perde tutti insieme. E’ vero che si vince da un punto di vista statistico, del risultato che appare, però chi ha giocato bene non ha fatto lo stesso di chi ha giocato male, chi non ha preso responsabilità in campo ha fatto meno di chi se l’è prese, indipendentemente dall’esito.
Curare e pretendere la qualità di quello che si fa e di quello che fanno gli altri è un aspetto importantissimo del lavorare insieme. Il merito e l’equità con cui le opportunità all’intero di un gruppo di lavoro vengono gestite sono il motore per tutte le organizzazioni.
Se voi mettete in campo quello che siete in grado di mettere in campo potete pretendere dagli altri la stessa cosa.
Tutte le precedenti puntate della rubrica Poesia sportiva le trovate qui.
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