Scontro frontale in Nuova Zelanda, con l’associazione giocatori che propone un piano alternativo rispetto per raccogliere soldi senza passare da Silver Lake
In Nuova Zelanda sta succedendo letteralmente di tutto sulla questione legata alla vendita di un pezzo della federazione (12.5 %) alla società statunitense Silver Lake. Dopo che all’unanimità le 26 provincie si sono dette favorevoli alla cessione, così da poter incassare soldi freschi in un periodo difficile, il sindacato che rappresenta i giocatori ha confermato la “linea dura” e tutto il discorso dunque diventa a forte rischio.
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Nella mattinata di venerdì ci sono state dichiarazioni di fuoco da una parte (giocatori) e dall’altra (NZRU, la federazione): questo perché l’associazione giocatori si è opposta alla vendita a Silver Lake, offrendo un’altra proposta di finanziamento progettata per mantenere gli All Blacks in mano neozelandese. Un presupposto importante è che la NZRPA ha diritto di veto sull’affare, quindi senza il loro via libera non se ne fa niente. Questi ultimi erano stati molto contrari all’accordo sin dall’inizio, quindi non sorprende di certo la comunicazione arrivata nelle ultime ore.
David Kirk, capitano degli All Blacks Campioni del Mondo 1987, ha detto che quella di Silver Lake non è l’unica proposta che può portare dei vantaggi economici al rugby neozelandese, chiedendo pubblicamente come mai la NZRU non abbia preso in considerazione altre proposte. Il piano proposto dalla NZRPA prevede la vendita del cinque per cento dei diritti commerciali del mondo All Blacks in un mercato “galleggiante”, aperto a tutti e che dunque potrebbe permettere di tenere tutto in mano neozelandese. Secondo i giocatori, questa soluzione permetterebbe comunque per immettere denaro fresco nel sistema.
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Passando al punto di vista della federazione, sono due le cose che hanno fatto infuriare Mark Robinson, presidente NZRU. Una è ovviamente il rifiuto dell’accordo, l’altra è che la proposta del piano poco fa citato è stata inviata prima ai media a poi alla federazione, con informazioni che secondo Robinson non potevano essere rese pubbliche con questi tempi. “Sono amareggiato e deluso dal loro comportamento, questa è una violazione della fiducia e della partnership che avevamo costruito nel tempo” ha detto Robinson.
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