Intervista al coach dei veneti che è pronto con la sua squadra a lanciare la volata finale verso il tricolore
Mancano poche ore all’inizio dei playoff scudetto eppure Andrea Marcato, allenatore del Petrarca Padova che si misurerà nelle semifinali tricolori contro il Valorugby Emilia, non sembra per nulla agitato.
Sa che la sua squadra ha compiuto un percorso e sa che adesso viene il bello, ma che il margine d’errore è minimo. Ci si gioca tutto nelle prossime settimane, ma il futuro è adesso. Ecco l’intervista che ha rilasciato a Onrugby verso l’inizio della post season 2020/2021.
Andrea, buongiorno: ci dai un tuo commento sulla stagione regolare nella quale siete arrivati primi?
“La cosa più bella e importante è data dal fatto che siamo riusciti a portare a termine il campionato e di questo va dato atto a tutte le società che hanno trovato nella collaborazione e nella flessibilità un motivo comune d’interesse.
Come capoallenatore del Petrarca posso dirvi che siano contenti: all’inizio dell’anno in tanti ci vedevano di fianco al Mogliano e al Viadana, ma siamo riusciti a fare di più e questo ci rende orgogliosi. L’obiettivo era quello di arrivare, in primis, ai playoff e poi di provare a guadagnare la più alta testa di serie e così è stato. Sappiamo che ci sono stati alti e bassi e sappiamo che Valorugby, Calvisano e Rovigo hanno degli aspetti nei quali valgono più di noi, ma ora è il momento di pensare ai playoff; che mi aspetto molto equilibrati”.
Hai appena detto che ti attendi una post season equilibrata. E’ ipotizzabile uno “scatto in avanti” a livello di gioco o temi che la posta in palio possa “sporcare” le partite?
“Tutte e quattro le squadre arrivano a questo momento dell’annata con una chiara identità e nessuno credo voglia stravolgerla ora, anzi: si proverà a rimarcarla cercando di mettere a nudo i difetti avversari. Valorugby e Rovigo hanno un gioco molto offensivo, noi più difensivo, mentre Calvisano penso sia la squadra più completa: vedremo cosa succederà. Dopo 18 partite di stagione regolare, ci si gioca tutto in pochi match, il margine d’errore è ridottissimo, ma non si può rinunciare a spingere sull’acceleratore proprio ora che il traguardo è vicino”.
Ora che playoff dobbiamo attenderci: è possibile ipotizzare uno “scatto in avanti a livello di gioco” o temi che la posta in palio possa sporcare le partite
Credo che le quattro squadre che arrivino ai playoff abbiano un’identità e nessuno voglia stravolgerla, anzi. Credo che si proverà a rendere ancor più identitataria la cosa. Valorugby e Rovigo offensivo, Petrarca difesa, Calvisano secondo me è la più forte perché è quella che ha tutto alto livello. La posta in gioco è alta, anche perché da 18 partite ci si gioca tutto in poche partite. La linea d’errore è stretta, credo che nessuno possa rinunciare a spingere spingere sull’acceleratore”.
Veniamo nello specifico al vostro avversario, il Valorugby Emilia: in stagione siete in vantaggio 2-0 negli scontri diretti, questo credi che possa darvi consapevolezza della vostra forza nei loro confronti o vi possa mettere la pressione di dovervi ripetere?
“Me, il mio staff e i giocatori: tutti sappiamo che i playoff sono una cosa a parte. Abbiamo giocato contro di loro a gennaio e a metà aprile e in entrambi i casi le partite le abbiamo vinte ma con scarti minimi, in duelli molto equilibrati. Non vogliamo metterci troppa pressione, anche perchè sono altre le squadre che a inizio stagione hanno dichiarato di voler andare in finale: Rovigo e proprio il Valorugby. Poi è inutile negarlo: tutti vogliamo fare bene. Vedremo come andrà”.
Ultima domanda: a inizio anno ti abbiamo intervistato e ci avevi espresso un desiderio tecnico, che il tuo Petrarca potesse assomigliare un po’, per caratteristiche, al Munster. A che punto siamo del processo?
“Mi rifacevo al Munster di Stringer e O’Gara, quello ruvido, umile e concentrato. A volte ci sono arrivate delle critiche perchè il nostro gioco non è sempre stato arioso e divertente e queste le capisco, però di contro devo anche dire che abbiamo imparato molto bene a essere concreti.
Abbiamo trovato fiducia nel corso dell’anno e questo ci ha aiutato a migliorare anche in attacco: oggi posso dire di essere abbastanza soddisfatto del lavoro fatto”.
Di Michele Cassano
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