Nella pioggia di mete a Monigo esce vincitore il Benetton, che conquista la vetta solitaria della classifica e lascia un solo punto a delle Zebre volenterose ma poco concrete
Si ripete il copione del primo derby: sonno nel primo tempo, spettacolo nel secondo. Il Benetton vince anche il secondo match con le Zebre e balza da solo in testa alla classifica grazie alla sconfitta di Munster contro Connacht e i 5 punti conquistati con il 34-27 finale. A dispetto di una partita per larghi tratti dominata, gli uomini di Bradley hanno lottato fino alla fine, sfruttando un calo mentale che già si era visto contro Glasgow e che questa volta ha rischiato di rivelarsi fatale. Rimane comunque una prestazione di ottimo livello per i leoni, che adesso possono davvero sognare in grande.
Rispetto al derby d’andata, è chiara l’intenzione delle Zebre di fare la partita e aprire le maglie della difesa trevigiana, che viene graziata al 5′ da Rizzi che non trova i pali da posizione difficile. L’ottimo inizio degli zebrati è però condizionato proprio dall’infortunio del numero 10, in campo con una vistosa fasciatura alla gamba e costretto ad uscire dopo pochi minuti. Al suo posto Canna.
Nonostante la squadra di Bradley abbia sempre il pallone in mano la partita non decolla: troppi gli errori di esecuzione al cospetto di una difesa molto ben organizzata. Alla lunga però la costante presenza nei 22 trevigiani paga e al 25′ Canna porta a casa i primi 3 punti con un calcio di punizione. Il Benetton prova a reagire e guadagna anche un calcio in mischia dopo l’ingresso di Riccioni per Alongi causa concussion. Al 32′ arriva la prima vera fiammata dei leoni: il primo buco è di Padovani che – imbeccato da Garbisi – supera 3 avversari e trova il sostegno di Duvenage e Hayward. Arrivati nei 22 i leoni sfoderano il solito cinismo: pallone al largo, Negri brucia Fusco e trova un offload stupendo per Halafihi che marca alla bandierina. Garbisi conferma i progressi fatti dalla piazzola e mette dentro altri 2 punti tanto difficili quanto fondamentali.
Le Zebre accusano il colpo, provano a reagire ma senza trovare spazi e alla seconda fiammata arriva la seconda marcatura trevigiana: Negri suona la carica, Zanon trova un buco degno dei suoi giorni migliori e sul pallone giocato al largo da Ruzza e Cannone Manfredi tenta l’intercetto disperato. Lo trova, ma il pallone resta lì e Ioane si inventa dal nulla un calcetto che lo catapulta direttamente in meta, una giocata simile a quella sfoderata contro il Galles al 6 Nazioni. Garbisi è ancora perfetto e chiude il primo tempo sul 14-3.
Nella ripresa le Zebre sono di nuovo costrette a reinventarsi con l’uscita di Boni: entra Palazzani che si posiziona ad estremo con Biondelli che scala a centro. L’inizio è identico a quello del primo tempo, con gli ospiti a mantenere il possesso e il Benetton a difendere compatto e ordinato. Ci vuole la solita giocata di Carlo Canna per sbloccare la situazione, con il mediano che manda Biondelli a contendere su Hayward, l’estremo neozelandese tocca il pallone all’indietro e D’Onofrio è il più veloce ad inserirsi e a segnare.
Crowley corre ai ripari e butta dentro Herbst e Lucchesi. Tempo 10 secondi e il tallonatore prima conquista un tenuto sul calcio di rinvio, poi timona la penaltouche dei leoni e conclude il tutto schiacciando in meta. Garbisi fa ancora una volta il suo e allunga sul 21-10, che diventa poco dopo 21-13 con il calcio di Canna.
Così come venerdì scorso anche questa volta il secondo tempo si rivela molto più acceso del primo. La partita però è cambiata anche in mischia, con Riccioni e Gallo che mettono in difficoltà la prima linea avversaria nonostante gli ingressi di Bello e Bigi. I leoni hanno ormai la partita in mano e poco prima dell’ora di gioco arriva anche la meta del bonus: solito placcaggio tranciante di Brex, palla recuperata e allargata su Padovani che vince l’1 vs 2 contro Palazzani e Biondelli e trova il 26-13, con il solito piede di Garbisi ad aggiungere gli altri 2 punti.
La formazione di Crowley rallenta e gestisce con tranquillità, forse troppa: il 10 dei leoni allunga ancora per il 31-13, poi la reazione d’orgoglio zebrata si tramuta in meta grazie alla bella giocata di D’Onofrio che trova il buco e manda in meta Biondelli, con Canna che trasforma. Quella che doveva essere la meta della bandiera si trasforma invece nell’episodio che riaccende la partita. Tempo due minuti e le Zebre trovano una stupenda ripartenza dai 22: offload di Lucchin per la fuga di Giammarioli, sostegno di Violi e poi D’Onofrio che trova un altro riciclo stupendo sul placcaggio di Garbisi, il mediano di mischia segue l’azione e marca facile la meta del 31-27.
Il finale è al cardiopalma, con Ruzza zoppicante che resta in campo solo perché non ci sono più cambi. La pressione delle Zebre adesso è asfissiante. A salvare la situazione deve pensarci il solito Jayden Hayward che con un linebreak dei suoi mette a soqquadro la difesa zebrata e conquista il calcio di punizione che chiude la partita sul 34-27.
15. Jayden Hayward, 14. Edoardo Padovani, 13. Ignacio Brex, 12. Marco Zanon, 11. Monty Ioane, 10. Paolo Garbisi, 9. Dewaldt Duvenage (C), 8. Toa Halafihi, 7. Michele Lamaro, 6. Sebastian Negri, 5. Federico Ruzza, 4. Niccolò Cannone, 3. Filippo Alongi, 2. Corniel Els, 1. Thomas Gallo. All. Crowley
A disposizione: 16. Gianmarco Lucchesi, 17. Ivan Nemer, 18. Marco Riccioni, 19. Irné Herbst, 20. Manuel Zuliani, 21. Riccardo Favretto, 22. Callum Braley, 23. Ratuva Tavuyara
mete: Halafihi, Ioane, Lucchesi, Padovani
trasformazioni: Garbisi (4)
punizioni: Garbisi (2)
15. Michelangelo Biondelli, 14. Alessandro Fusco, 13. Tommaso Boni (C), 12. Enrico Lucchin, 11. Giovanni D’Onofrio, 10. Antonio Rizzi, 9. Marcello Violi, 8. Renato Giammarioli, 7. Lorenzo Masselli, 6. Iacopo Bianchi, 5. Mick Kearney, 4. Leonard Krumov, 3. Alexandru Tarus, 2. Marco Manfredi, 1.Paolo Buonfiglio. All. Bradley
A disposizione: 16. Luca Bigi, 17. Daniele Rimpelli, 18. Eduardo Bello, 19. Samuele Ortis, 20. Potu Junior Leavasa, 21. Guglielmo Palazzani, 22. Carlo Canna, 23. Maxime Mbandà
mete: D’Onofrio, Biondelli, Violi
trasformazioni: Canna (2)
punizioni: Canna (2)
Francesco Palma
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