Valorugby sconfitto 27-16
Al Mirabello di Reggio Emilia, Valorugby e Petrarca aprono la post season del Top10, massimo campionato nazionale ovale, con la prima delle due semifinali d’andata, tra la quarta e la prima della regular season appena andata in archivio.
Il Petrarca parte forte ed al primo pallone nella metà di campo avversaria porta a casa 3 punti: Trotta imperioso in rimessa laterale porta giù un pallone di qualità attorno alla metà di campo, Tebaldi – il migliore in campo per distacco tra i suoi nella frazione d’apertura – lavora alla grande vicino al punto d’incontro, mettendo sempre grandi quesiti sulla difesa reggiana e premia con tempistiche perfette la linea di corsa di Galetto che trova il buco. Sul prosieguo dell’azione, con grande abbrivio, un reggiano non rotola via per tempo dal breakdown e Piardi commina un penalty che Lyle tramuta in oro, da posizione agevole, per il 3-0 al 5′.
Sul restart, dopo un paio di fasi per garantire una exit più comoda a Faiva, l’apertura isolana allontana l’ovale al piede. Sulla rimessa laterale che ne consegue, lancio complesso per i reggiani, con palla che cambia immediatamente possesso.
Il Petrarca è al squadra che fa la differenza a contatto, guadagnando spesso la linea del vantaggio con gli avanti palla in mano – e con un De Masi elettrico in avvio in mezzo al campo -, e riuscendo spesso a respingere le avanzate locali con placcaggi dominanti.
Sicurezze petrarchine anche in rimessa laterale, con Trotta ricevitore principe, ed altro pallone vinto all’8′: maul e vantaggio per entrata laterale di un reggiano. Touche, così, di penalità sui 5 metri: maul fermato sui 5 metri, ma dopo una serie di cariche nere, altro calcio contro il Valorugby sotto i pali, con un placcatore che non lascia mai il placcato, contenendo però l’ovale. Lyle calcia in mezzo ai pali, senza patemi, per il 6-0 al 10′.
Sul restart, bella pressione di Bertaccini, e poi, dopo alcune fasi senza avanzamento del Petrarca, gran placcaggio di Dell’Acqua su Galetto e tenuto forzato da Devodier, dentro i 22 d’attacco dei reggiani. Farolini centra i pali, per i primi punti locali al 12′ (3-6)
Al 14’, il TMO richiama Piardi, con l’arbitro bresciano che opta per un cartellino giallo a Borean, per placcaggio alto su Dell’Acqua, a metà di campo. Farolini, con un gran calcio, riporta i suoi dentro i 22 avversari, e stavolta la touche emiliana funziona: maul efficace sin a 10 metri dalla linea di meta, e poi carica lì vicino di Vaega, che mette sul piede avanzante i suoi, ma quando i locali allargano il pallone, un passaggio non perfetto a saltare un uomo di Rodriguez mette in difficoltà Farolini, che converge verso il centro del campo e calcia per se stesso, ma sul rimbalzo dell’ovale, prova a controllarlo, perdendolo in avanti e vanificando l’attacco reggiano.
Subito dopo il 20′, prima svolta della partita: lungo multifase reggiano che fatica inizialmente a guadagnare metri, ma che poi infiammato dalla carica di Luus riporta il Valorugby sin dentro i 22, con Tebaldi che con una acrobazia intercetta un no-look di Rodriguez per Majstorovic sull’out di sinistra, che si sarebbe trovato a giocare un due contro uno invitante.
Sul fronte opposto, poi, lo stesso Tebaldi mette in crisi la difesa reggiana, fintando un passaggio sull’uomo estreno del mini-pod vicino, tornando verso il lato opposto ma giocando un reverse pass geniale per la linea di corsa di Catelan, che trova il buco decisivo, poco oltre la metà di campo, che permette ai neri, con un paio di brilanti offload, di arrivare alla marcatura pesante di Catelan. Lyle trasforma, per il 13-3 estreno al 24′.
Il Valorugby torna a distanza di break subito dopo, per un calcio contro Galetto che non rotola via dal punto d’incontro, sulla linea dei 10 metri d’attacco reggiani, permettendo a Farolini di andare a segno dalla piazzola per il 13-6 (26′)
Un calcio contro Braggiè, per placcaggio alto a metà di campo, riporta subito i reggiani in attacco: Ruffolo vince i pallone in rimessa laterla, maul e vantaggio per drive fatto collassare. Nuova rimessa laterale di penalità sui 5 metri, ma Luus si stacca, isolandosi e permettendo a Capraro, dopo l’ottimo lavoro al placcaggio di Cannone, di forzare il tenuto.
Il Petrarca, così, prima della pausa lunga strappa ulteriormente, marcando la seconda meta: al 35′, su palla da contrattacco, dopo una prima fase in mezzo al campo, all’altezza della linea mediana, palla allargata sin su Lyle, che batte il suo uomo e gioca un superbo offload per Coppo sull’out di sinistra, con l’ala che batte a sua volta un uomo e premia Broggin a sostegno, con il centro che gioca perfettamente il due contro uno creatosi, assistendo all’interno la perfetta linea di corsa di Tebaldi, che va oltre per il 18-6, prima della trasformazione di Lyle per il 20-6, con cui si va alla pausa lunga, perché Reggio, pur avendo gran possesso nel finale di frazione, pecca di imperizia gestuale, anche per l’eccessiva fretta, e quando dispone, a tempo rosso, di un piazzato per calcio contro il Petrarca in mischia, Farolini non centra i pali da una posizione alla portata del trequarti locale.
In avvio di ripresa, la musica è la stessa degli ultimi minuti di prima frazione, con il Valorugby che ha numeri intriganti in termini di possesso e territorio, si presenta in almeno tre occasioni in zona rossa, soprattutto con Vaega sull’out sinistro, ma sia per bravura ed efficacia della difesa ospite – con un pezzo di bravura di Trotta in intercetto a 2 metri dalla linea di meta, su tutti -, sia per ancora una volta alcuni tratti di imperizia gestuale reggiana, non riesce a concretizzare il volume prodotto.
Al 47′, dopo una bella giocata da prima fase che permette di esplorare la superiorità numerica sull’out sinistro, il Valorugby si riporta sin dentro i 22, dove un penalty per un placcaggio non chiuso petrarchino. Il lancio in penal’touche di Luus, però, è storto.
La pressione reggiana si concretizza in punti al 63′, quando su situazione di vantaggio, i ragazzi di Manghi segnano una meta simile a quella di Bertaccini a Calvisano: cross-kick perfetto di Rodriguez per Ruffolo sull’ala destra, Capraro colto fuori posizione e meta dell’11-20, tramutato in 13-20 per la conversione di Farolini. Il Petrarca risponde in modo perentorio: un paio di corse di cariche di Cannone e Tebaldi mettono in neri sul piede avanzante nella metà di campo rivale, con la palla allargata su Faiva che all’altezza dei 10 metri, trova un buco pazzesco e sembra arrivare oltre, ma Farolini lo tiene alto e inopinatamente l’isolano perde l’ovale in avanti. L’azione prosegue, con la meta di Michieletto – impact player spaventoso -, ma attraverso il TMO si nota la palla persa in avanti da Faiva e si annulla tutto.
Il Valorugby così accorcia al 70′: calcio contro in mischia al Petrarca, tra linea dei 10 metri e dei 22 d’attacco reggiani. Farolini è perfetto e fissa il 16-20. Il Petrarca, però, nei minuti finali, campeggia nella metà di campo reggiana, domina in chiusa (due penalty filati sui 5 m) e allestisce un paio di multifase corrosivi, uno dei quali finalizzato dall’ottimo lavoro individuale di Trotta, che sulla linea di meta finge di alzare per un compagno e invece va oltre, prima della trasformazione di Lyle a tempo rosso per il definitivo 27-16 veneto, che porta in dote 4 punti ai ragazzi di Marcato – che vedono la finale più vicina grazie al prezioso colpo esterno -, contro il pesante 0 in casella dei ragazzi di Manghi.
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Il tabellino di Valorugby Emilia-Petrarca – Top10: semifinale di andata
Valorugby Emilia: Newton; Bertaccini, Majstorovic, Vaega, Farolini; Rodriguez, Chillon; Amenta, Mordacci (c), Ruffolo; Devodier, Dell’Acqua; Chistolini, Luus, Randisi.
A disposizione: Romano, Gatti, Sanavia, Gerosa, Balsemin, Conforti, Fusco, Falsaperla.
mete: Ruffolo
trasformazioni: Farolini
punizioni: Farolini (2)
Petrarca Padova: Lyle; Coppo, De Masi, Broggin, Capraro; Faiva, Tebaldi (vc); Trotta (c), Cannone, Catelan; Galetto, Bonfiglio; Hasa, Cugini, Borean.
A disposizione: Braggiè, Carnio, Mancini Parri, Michieletto, Panozzo, Ghigo, Panunzi, Zini.
mete: Catelan, Tebaldi, Trotta
trasformazioni: Lyle (3)
punizioni: Lyle (2)
Arbitro: Andrea Piardi
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