L’analisi dell’allenatore dei Diavoli
Il Valorugby e Roberto Manghi aprono la loro avventura playoff con l’obiettivo di fare qualcosa di storico, di raggiungere un titolo che mai è arrivato nella storia ovale a Reggio Emilia. Dopo aver chiuso la regular season del Top10 al quarto posto, i “diavoli” si preparano a ospitare al Mirabello il Petrarca Padova, capolista e leggermente favorita nei pronostici per quanto fatto vedere sin qui. Va detto però come, prendendo gli scontri diretti tra le due squadre in stagione (19-13 a Padova e 23-18 a Reggio Emilia in favore dei “neri”) entrambe le gare siano state decise dai dettagli, che spesso fanno la differenza all’alto livello.
Roberto Manghi, siamo arrivati ai playoff dopo una lunga regular season. Cosa le è piaciuto e cosa invece le è piaciuto meno di questo lungo cammino che ha portato fin qui?
“Parlando della stagione, l’unica cosa realmente complessa sono stati i condizionamenti della situazione sanitaria, che ha portato a diverse sospensioni, soprattutto ad inizio campionato. Ma non mi guardo più indietro: massima concentrazione su queste due gare contro il Petrarca. Straordinario, invece, al di là dei neri risultati, è stato quello che hanno fatto la società ed i ragazzi in questi mesi. La società pur di dar continuità agonistica alla squadra ha speso migliaia di euro in tamponi, ogni mese, tutelando la salute dei ragazzi. Ragazzi che a loro volta hanno profuso grandi sforzi, mostrando vera dedizione, dando il massimo e restando a lungo in bolle. Ora abbiamo la possibilità di dare ulteriore valore a questi sacrifici, di sublimare le fatiche fatte portando a casa anche il risultato”.
Guardando solamente al risultato dei big match, delle sfide tra voi e le altre semifinaliste, spesso vi è mancato qualche dettaglio per vincere, cosa ne pensa?
“Come pensavamo all’inizio dell’anno, abbiamo visto che siamo in grado di giocarci il campionato, in questi big match, sino in fondo. Negli scontri diretti, che spesso sono stati condizionati dalle assenze per il virus, sia per noi che per i rivali di turno, sui dettagli non siamo stati impeccabili. Abbiamo concesso spesso errori nostri, puntualmente puniti dalle rivali: adesso però le cose sono diverse, si riparte senza condizionamenti e penso che in questo momento il nostro destino sia completamente dipendente da ciò che sapremo fare in campo. Tutte le quattro squadre hanno possibilità di vincere il campionato, anche se la regular season ha detto che c’è chi, come il Petrarca, ha fatto qualcosa meglio di noi. Ritengo importante anche il fatto che per semifinali e finale del Top10 ci saranno più telecamere e il TMO, che così potrà aiutare l’arbitro a decidere su situazioni delicate che potrebbero risultare chiave per assegnare il titolo”.
Quali sono gli aspetti del Petrarca Padova su cui avete lavorato maggiormente per preparare questa partita?
“Quella patavina è una squadra che sa approfittare degli errori altrui, hanno una difesa ottima ed una società abituata a vincere e a giocare ad un certo livello. Il Petrarca è il Petrarca e il Valorugby è il Valorugby, anche per storicità, i nostri percorsi sono stati diversi. Però come sempre in queste occasioni il giudice definitivo sarà il campo, e li ci vanno i giocatori che decideranno chi meriterà di passare il turno. Noi abbiamo delle caratteristiche diverse dalle loro, ci presentiamo con dei rientri importanti ma anche assenze di livello come quelle di Leaupepe e Rimpelli. Questo però non deve essere preso come una scusa, abbiamo una rosa importante dunque dobbiamo essere pronti a sopperire a ogni assenza”.
A Calvisano non ha funzionato la touche, quanto ci avete lavorato in vista di questo appuntamento?
“Al San Michele abbiamo fatto una delle partite più brutte del nostro campionato, forse con la testa eravamo già ai playoff. Meglio aver perso in quel momento ed essere pronti ora. Abbiamo avuto qualche assenza pesante in rimessa laterale che spiega i problemi avuti, ma credo di avere a disposizione giocatori dotati e di qualità per pareggiare il livello del Petrarca, che comunque ritengo favorito”.
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