Partita incredibile al Memo Geremia di Padova, con i padroni di casa che rischiano grosso ma vanno in finale
Non cambia il finale, ma la trama sì: una partita che sembrava stabilmente nella mani del Petrarca ha rischiato di trasformarsi in un harakiri d’altri tempi. Al Valorugby sarebbe infatti bastata un’altra meta trasformata per portare a casa la finale, dopo aver rimontato l’iniziale 10-0 dei padroni di casa.
Pronti-via e il Valorugby fa vedere subito tanta voglia di provarci, prima con una gran giocata personale di Chillon, poi con una bella maul fermata dalla sempre concreta difesa padovana, che va a nozze di fronte all’eccessiva frenesia dei reggiani. Dall’altra parte invece, alla prima azione il Petrarca porta a casa i punti: entrata laterale di Dell’Acqua in maul e Scott Lyle mette dentro i 3 punti.
Reggio muove molto il pallone per cercare spazi difficilissimi da creare, Chillon è tra i più ispirati e con un gran passaggio trova l’imbucata di Majstorovic per un’azione cne che porta a due falli consecutivi degli avversari. In entrambi i casi la scelta è necessariamente la penaltouche, ma la difesa in maul del Petrarca è perfetta e si rimane sul 3-0.
Il match fatica a decollare, la squadra di Marcato gestisce con calma e lucidità e dall’altra parte i tanti errori gestuali dei reggiani spezzettano tanto il gioco, che difficilmente va oltre le 4-5 fasi. I tanti calci che scaturiscono dalle mischie, da una parte e dall’altra, rendono ancora più difficile uno sviluppo lineare della partita. Manghi a bordo campo si arrabbia, ma i suoi continuano a sprecare opportunità e a concedere falli al Petrarca, che alla mezz’ora spreca l’occasione di chiudere definitivamente i giochi: Lyle con un calcio fantastico trova la touche nei 22 reggiani con la regola 50:22, dalla successiva rimessa il multifase dei padroni di casa resta impantanato nell’ottima difesa ai 5 metri di Reggio.
Il tranquillo primo tempo dei padovani è sporcato dall’infortunio di Panunzi, preoccupante anche in vista della finale, che costringe Tebaldi ad entrare anzitempo. Dall’altro lato sia Gatti che Romano devono sostituire Randisi e Luus prima del previsto. Per il resto, si arriva all’intervallo senza particolari emozioni.
Il secondo tempo inizia così com’era cominciato il primo: Valorugby all’attacco con tanta volontà e poca lucidità, Petrarca che difende con la solita ferocia. Gnecchi continua ad alternare calci liberi a calci di punizione in mischia, segno di come i due pacchetti facciano fatica a trovare la quadra. In una situazione del genere solo una giocata singola può sbloccare la situazione, a tirarla fuori è il solito Tito Tebaldi: finta nella raccolta dal raggruppamento, guardie che ci cascano in pieno e pallone facile facile servito a Trotta per la meta del 10-0.
Manghi tenta il tutto per tutto svuotando la panchina e la reazione arriva: ingresso nel match feroce da parte dei subentrati che ispirano il multifase nei 22, pallone allargato su Conforti che corre lungolinea e va alla bandierina non riuscendo però a schiacciare sul gran placcaggio di Bertaccini. La marcatura però è solo rinviata, con un altro multifase – condito da due calci per fuorigioco da parte dei padroni di casa – è Fusco a trovare la meta che accorcia le distanze. Mancano però i 2 punti di Farolini, che manca una trasformazione tutto sommato agevole. La partita szioi accende di colpo, con Farolini che trova il buco e ispira il sostegno di Ruffolo, placcato a 5 metri dalla meta ancora da Lyle. L’azione continua con Newton che inventa un cross-kick stupendo spedisce Vaega alla bandierina. Ancora una volta Farolini sbaglia il calcio – stavolta difficile – e si rimane sul 10-10.
Qualche fantasma i ragazzi di Marcato cominciano a vederlo, il calcio di Lyle serve a ritornare in vantaggio ma non a mettere in sicurezza il match, con il Valorugby in cerca delle 2 mete che lo porterebbero in finale. La partita però passa in secondo piano poco dopo quando Micheletto subisce un colpo alla testa durante un placcaggio su Amenta: il numero 23 del Petrarca resta a terra e Gnecchi interrompe immediatamente il gioco. Il giocatore viene immobilizzato e portato via in barella, è cosciente ma è stato comunque portato in ospedale per accertamenti.
Dopo una necessaria interruzione, il match ricomincia con una mischia vinta dal Petrarca poco dopo la metà campo, Lyle è perfetto e allunga ulteriormente per il 16-10. Passano i minuti e passa anche un po’ di paura, soprattutto perché la mischia dei padroni di casa comincia gradualmente a prendere vantaggio dopo 55 minuti di confusione. Reggio non ha più la forza di reagire e il colpo del K.O. arriva dalla bella progressione di Capraro che trova lo spazio rientrando all’interno all’altezza dei 22 e arriva fino in meta. I 2 punti solito Lyle fissano il punteggio sul 23-10.
C’è ancora tempo per la reazione d’orgoglio del Valorugby: Majstorovic apre la strada e allarga su Vaega, calcetto perfetto per l’inserimento di Fusco che marca il 23-17. Tempo 2 minuti e ancora i reggiani trovano l’incredibile meta del sorpasso, che riapre la partita: Tebaldi strappa il pallone dalle mani di Farolini, ovale che finisce sui piedi di Ruffolo che prima lo calcia e poi lo schiaccia in meta, con Newton che firma il 23-24.
A questo punto agli ospiti servirebbe un’altra meta trasformata per staccare il biglietto per la finale. Il Petrarca ci mette del suo concedendo un fallo che porta i reggiani nei 22: la difesa in maul della squadra di Marcato è ancora una volta perfetta, arriva il turnover e Gnecchi fischia la fine di una partita incredibile.
Petrarca: Lyle; Coppo, Colitti, Broggin, Capraro; Faiva, Panunzi; Trotta (c), Cannone, Ghigo; Panozzo, Galetto; Hasa, Cugini, Borean.
A disposizione: Braggiè, Carnio, Pavesi, Beccaris, Catelan, Tebaldi, Zini, Michieletto
mete: Trotta, Capraro
trasformazioni: Lyle (2)
punizioni: Lyle (4)
Valorugby Emilia: Farolini (c); Paletta, Majstorovic, Bertaccini, Falsaperla; Newton, Chillon; Amenta, Favaro, Conforti; Gerosa, Dell’Acqua; Sanavia, Luus, Randisi.
A disposizione: Gatti, Romano, Mattioli, Vaega, Mordacci, Ruffolo, Fusco, Devodier
mete: Fusco (2), Vaega, Ruffolo
trasformazioni: Farolini, Newton
punizioni:
Arbitro: Gianluca Gnecchi (Brescia)
Francesco Palma
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