Il forte trequarti giapponese ha disputato l’ultima partita della sua carriera, marcando ovviamente una meta decisiva per la vittoria nel campionato
Se il Giappone è stato la grande sorpresa dell’ultima Coppa del Mondo, una delle ragioni peggio nascoste è Kenki Fukuoka. Il trequarti classe 1992 è letteralmente esploso a livello qualitativo durante l’ultimo torneo iridato, risultando decisivo nella fase a gironi con 4 mete segnate compresa quella decisiva contro l’Irlanda (19-12 il finale) e una doppietta contro la Scozia quand’è stato nominato Man of the Match (28-21 il finale). La notizia che il giocatore non è stato convocato in vista dell’estate dei Brave Blossoms, che avranno l’onore di sfidare i Lions a fine giugno, Fukuoka non è stato convocato può fare scalpore solo a un occhio disattento.
Leggi anche: I convocati di Jamie Jospeh per preparare la sfida ai Lions del 26 giugno
Il nativo di Fukuoka infatti si è ufficialmente ritirato da ogni forma di rugby, dopo che nel 2019 aveva chiuso la carriera internazionale a XV sperando di potersi dedicare solamente alla squadra a sette per poter puntare a una medaglia alle Olimpiadi di casa. Lo scoppio della pandemia e il rinvio dei Giochi all’estate che sta per arrivare gli hanno precluso anche questo obiettivo, ma non quello di giocare un’ultimissima volta in Top League con i suoi Panasonic Wild Knights, dove ha letteralmente spadroneggiato. Tre mete in semifinale nel 48-21 sui Toyota Verblitz, una nell’ultimo atto durante il successo 31-26 sui Suntory Sungoliath che gli ha permesso di vincere l’MVP e di chiudere come miglior marcatore del campionato.
Adesso basta però, niente più palla ovale ma una carriera in medicina da lanciare. Il giocatore ha parlato delle sue sensazioni vista la particolarità del momento: “Avrei voluto puntare a una medaglia olimpica, mi toccherà fare il tifo per i miei compagni nei quali comunque ho grande fiducia”. Per quanto riguarda invece la sua scelta di smettere, Fukuoka ha raccontato: “Ho sempre saputo che avrei voluto essere un medico, lo era mio nonno mentre mio padre era un dentista. Questa cosa in qualche modo mi ha sempre colpito e indirizzato sin da piccolo”.
Sul futuro però c’è ancora qualche dubbio: “Non ho ancora scelto che specializzazione fare a livello medico, ma voglio prendere una strada che mi permetta di sfruttare tutte le qualità che mi ha insegnato il mondo dello sport”.
Gli highlights della finale della Top League giapponese tra Suntory Sungoliath e Panasonic Wild Knights:
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.