Entrambe le squadre schierano la miglior formazione possibile: tanta esperienza per gli irlandesi ma altrettanta voglia di confermarsi per i leoni
A pochi metri dalla vetta il fiato inizia a mancare, le gambe fanno male e la paura di non farcela aumenta. È lì che i grandi trovano nel profondo la forza di compiere quell’ultimo passo e arrivare in cima. Questo è ciò che deve fare il Benetton di Kieran Crowley, chiamato a disputare la partita perfetta per avvicinarsi a quel traguardo.
Davanti ai leoni, per non farsi mancare niente, c’è uno degli avversari più difficili da affrontare: contro Connacht la vittoria manca da 5 anni e gli irlandesi vantano una lunga serie di successi (14 in 20 partite) in questi 10 anni di avventura celtica. Questa però non è una partita come le altre, perché dopo la battaglia di Thomond Park nei quarti di finale di 2 anni fa il Benetton torna a giocare per un obiettivo concreto, tangibile.
La scelta – giustissima – dalle parti di Treviso è stata fino ad ora quella di non fare proclami e lavorare in silenzio, ma negli ultimi giorni tutti hanno cominciato a pensare concretamente a questa grande possibilità: il profumo della finale a Monigo è quello di un piatto prelibato che gli stessi giocatori non vogliono farsi scappare. Lo dimostra la formazione schierata da Kieran Crowley, la migliore possibile al netto delle assenze: un solo cambio nei 23 rispetto ai derby, con Barbini che in panchina rileva Favretto nel 6+2 scelto dal neozelandese. Per il resto, l’unico cambiamento nei 15 di partenza è Riccioni, che stavolta partirà dall’inizio con Alongi a disposizione.
Squadra che vince non si cambia, ma dall’altra parte anche Connacht è pienamente consapevole dell’occasione. La franchigia irlandese si è ormai stabilizzata da anni nel ruolo di squadra ostica per tutti ma alla quale manca sempre qualcosa per arrivare fino in fondo, e lo storico titolo del 2016 si è rivelato soltanto un’eccezione e non un reale passaggio tra le grandi d’Europa.
Per la squadra di Galway questa è una possibilità da non sprecare. Una vittoria la porterebbe a giocarsi tutto all’ultima giornata con una finale che a quel punto sarebbe molto più vicina. Del resto, il secondo posto di conference conquistato nel Pro14 ha dimostrato la notevole forza di questa squadra, sarebbe valso un meritato passaggio ai playoff se si fosse giocato con la formula canonica e non con quella “ridotta” causa Covid.
La formazione, infatti, dice tutto: tanta esperienza e pochi esperimenti per Friend, con giocatori che sfiorano i 200 caps come il mediano di mischia Marmion (185), il solito carrarmato Bundee Aki (109) fresco anche di convocazione nei Lions e una prima linea da 455 cap, con Denis Buckely che a Monigo festeggerà le 200 presenze. In panchina altri elementi di grande esperienza come il tallonatore Heffernan, il mediano di mischia Blade e l’apertura Jack Carthy. Attenzione anche ad Abraham Papali’i, secondo nella classifica dei carries (41) dietro solo al nostro Renato Giammarioli. Un elemento che potrebbe davvero “spaccare” la partita entrando nel secondo tempo.
Appuntamento allora alle 18.15, la partita sarà visibile in diretta su DAZN. Di seguito, le formazioni:
Benetton Rugby: Jayden Hayward, Edoardo Padovani, Ignacio Brex, Marco Zanon, Monty Ioane, Paolo Garbisi, Dewaldt Duvenage (c), Toa Halafihi, Michele Lamaro, Sebastian Negri, Federico Ruzza, Niccolò Cannone, Marco Riccioni, Corniel Els, Thomas Gallo.
A disposizione: Gianmarco Lucchesi, Ivan Nemer, Filippo Alongi, Irné Herbst, Manuel Zuliani, Marco Barbini, Callum Braley, Ratuva Tavuyara
Connacht: John Porch, Peter Sullivan, Bundee Aki, Tom Daly, Alex Wootton, Conor Fitzgerald, Kieran Marmion, Paul Boyle, Jarrad Butler (c), Cian Prendergast, Ultan Dillane, Niall Murray, Finlay Bealham, Shane Delahunt, Denis Buckley
A disposizione: Dave Heffernan, Paddy McAllister, Dominic Robertson-McCoy, Oisin Dowling, Abraham Papali’i, Caolin Blade, Jack Carty, Sammy Arnold
Francesco Palma
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