La RFU ha uniformato le nuove regole sul placcaggio in Inghilterra dai 9 ai 18 anni, con l’obiettivo di ridurre i contatti alla testa
Dall’Inghilterra arriva un nuovo e importante cambiamento alle regole del rugby giovanile. La Rugby Football Union (RFU) è infatti intervenuta riguardo all’altezza massima dei placcaggi nelle varie categorie di età. Con le regole attuali, dai 9 ai 14 anni si prende in considerazione una linea immaginaria all’altezza delle ascelle che funge da “limite” al placcaggio. Da questo momento, la regola si estende anche alle categorie dai 15 ai 18 anni, che fino ad ora potevano placcare fino al livello della spalla. Ciò significa che le giovanili impegnate nel rugby di contatto (quindi dai 9 anni in poi) avranno tutte lo stesso limite di altezza nel placcaggio.
L’obiettivo di questo cambiamento – scrive la RFU in un comunicato – è ridurre ulteriormente le possibilità di contatti con la testa fra due giocatori, e in generale le eventualità di contatti ad alto rischio (high risk tackle events) che possano nuocere alla sicurezza dei ragazzi e dei bambini. Si tratta di un percorso intrapreso da tutti: ad esempio, in Italia per le categorie under14 è previsto solo il placcaggio dalla vita in giù.
L’head of development of game della RFU, John Lawn, ha dichiarato: «È una parte di lavoro importante ed emozionante, abbiamo iniziato a pianificarlo nel 2019 e si basa su tutto ciò che è stato fatto nell’ultimo decennio nell’approccio al full contact rugby. Vogliamo rendere il gioco più sicuro possibile, ma senza perdere l’elemento fisico che è parte del rugby, e questo cambio di regolamento lo supporta».
Inoltre, la RFU fa sapere che sta pensando a delle modifiche anche riguardo ai contatti all’altezza della vita e ad una limitazione generale dei contatti con la testa del portatore di palla. L’obiettivo sarà valutare l’impatto di queste modifiche sul ball-carrier e sul placcatore e fare in modo che si riducano il più possibile situazioni di alto rischio di colpi alla testa.
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