La giovane ala gallese racconta un episodio avvenuto poco prima di trasferirsi in Inghilterra
Ha esordito in nazionale lo scorso ottobre, e in pochi mesi ha conquistato la platea internazionale a suon di mete e grandi giocate. Si tratta senza dubbio di uno dei talenti più cristallini degli ultimi anni, ma per Louis Rees-Zammit non è stato così facile emergere, soprattutto quando a 16 anni ha preso la decisione di trasferirsi in Inghilterra, ad Hartpury, per poi entrare a far parte dell’academy di Gloucester.
Una scelta non facile, soprattutto in virtù delle pressioni ricevute prima di compiere questo importante passo: «A 16 anni ho deciso di trasferirmi ad Hartpury perché non volevo andare in un college in Galles, non c’era paragone sia nelle strutture sia dal punto di vista sociale». Una scelta che però a qualcuno non è andata giù, come dichiarato dal gallese al Rugby Journal: «Un mio ex allenatore mi disse che se fossi andato in Inghilterra non avrei mai giocato per il Galles».
Una frase che ha reso le cose ancora più difficili per la giovane – all’epoca giovanissima – ala del Gloucester e della nazionale gallese: «Sono andato a vedere una partita dei Cardiff Blues (club in cui è cresciuto, n.d.r.), si è avvicinato a me e mi ha detto “ti costerà il cap gallese” e se n’è andato. Avevo 16 anni, ho solo pensato: “Ho preso la decisione giusta?”».
A vedere i fatti, la risposta sembra proprio di sì. Rees-Zammit è stato il più giovane esordiente della storia di Gloucester, a 18 anni e 70 giorni, ha messo insieme già 9 caps con la nazionale gallese ed è stato convocato da Warren Gatland per il tour dei Lions.
Per capire il contesto di questa vicenda bisogna ricordare che in Galles vigono delle regole molto severe riguardo ai giocatori impegnati in club fuori dal Paese. Solo quelli con più di 60 caps possono essere convocati in nazionale pur militando all’estero, regola più volte criticata anche dallo stesso Gatland. Però Rees-Zammit si è trasferito in Inghilterra molto prima di fare il suo esordio con la maglia del Galles, motivo per cui sarebbe stato assurdo non convocare un giocatore trasferitosi prima ancora di entrare nel giro della nazionale.
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