La decisione arriva da una riunione con la FIR e i presidenti delle società di Top10
Nel corso della riunione settimanale del 14 giugno, in presenza dei vertici della FIR e delle società del Top10, è stato deciso che dal prossimo anno la finale del campionato si disputerà in campo neutro. Una scelta che «metterà a disposizione del massimo campionato le strutture organizzative di FIR, trasferendo e condividendo con i Club l’esperienza internazionale, nell’ottica di una crescita sinergica del sistema-rugby in Italia dentro e fuori dal campo», fa sapere la Federazione in un comunicato stampa.
L’idea della FIR è quella di stabilire fin da inizio stagione la sede nella quale si disputerà l’ultimo atto dopo che – finalmente – è stato possibile assistere ad una finale con i tifosi allo stadio. La decisione di giocare in campo neutro fa parte infatti di un progetto più ampio, volto a sfruttare maggiormente le potenzialità del campionato italiano e delle storiche rivalità che lo caratterizzano. La sede della finale 2021-2022 sarà annunciata durante l’evento di lancio del prossimo torneo.
Sul tema è intervenuto anche il Presidente della FIR, Marzio Innocenti: «Il Derby d’Italia che ha assegnato lo scudetto 2021 ha costituito un manifesto del TOP10, un torneo dove rivalità storiche come quelle tra Padova e Rovigo, Viadana e Calvisano e molte altre ancora rappresentano un valore che FIR, insieme ai Club, vuole amplificare e far conoscere. Il primo passo di questo processo di promozione e sviluppo, come condiviso con i nostri Club, è dare vita a una Finale in un impianto dagli standard internazionali, con la struttura FIR sempre più a disposizione del TOP10. Un appuntamento a cui non solo le nostre dieci migliori Società, ma ogni singolo praticante e appassionato possa guardare come al culmine della nostra stagione rugbistica. I Presidenti del TOP10 hanno espresso su questo tema parere favorevole e lavoreremo insieme a tutti loro ad una Finale in grado di concentrare in ottanta minuti la tradizione, la passione e le grandi storie che hanno contribuito a fare grande il rugby italiano».
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