Guida al Sei Nazioni Under 20 – Edizione 2021

Una presentazione delle squadre e dei talenti pronti a dare il via al Torneo giovanile che scatta sabato 19 giugno in Galles

Sei Nazioni under 20 2021

Guida al Sei Nazioni under 20 2021

Quando il primo pallone di Scozia-Irlanda volerà nel cielo sopra l’Arms Park di Cardiff, saranno passati 463 giorni dall’ultima, precedente partita del Sei Nazioni under 20.

Era il 13 marzo 2020 e a Colwyn Bay si giocava la sfida fra Galles e Scozia, le uniche due squadre a completare tutte e cinque le partite di quell’edizione che venne poi cancellata. Nel 2020, poi, è stato cancellato anche il World Rugby under 20 Championship, l’annuale mondiale di categoria saltato anche quest’anno.

Questo Sei Nazioni under 20 2021 parte dunque con grandi incognite ai nastri di partenza, visto che le rappresentative nazionali giovanili non solo sono cambiate per metà (giocheranno i nati nel 2001 e 2002) come succede sempre, ma arrivano al Torneo con alle spalle più di un anno di attività scarsa e intermittente nel migliore dei casi.

Si prospetta al tempo stesso una competizione di altissimo livello, con un discreto equilibrio fra le contendenti e rose strabordanti di talento e con un vissuto rugbistico importante alle spalle.

Tutte le partite si giocheranno a Cardiff, nello stadio dei Blues che ospita le partite del fu Pro14. La competizione avrà la consueta formula all’italiana: 5 giornate, ogni squadra sfida una volta ognuna delle altre. Tuttavia si giocherà nell’arco di 24 giorni, un turno ogni 6 giorni. Dato il calendario serrato, le squadre saranno composte di 26 giocatori, invece dei consueti 23. Si incomincia sabato 19 giugno e si finisce martedì 13 luglio.

Leggi anche: Il calendario del Sei Nazioni under 20 2021

Padroni di casa: il Galles

Esprimere un giudizio su questo Galles under 20 non è facile. I giovani Dragoni e i pari età scozzesi sono stati gli unici a giocare tutte e 5 le partite dell’edizione 2020 del Torneo, lasciandosi alle spalle risultati altalenanti, per usare un eufemismo: sconfitti da Italia, Irlanda e Scozia, hanno battuto Francia e Inghilterra, sulla carta corazzate della competizione. Hanno dalla loro che giocheranno in casa tutta la competizione, ma hanno cambiato ufficialmente allenatore solamente poche settimane prima dell’inizio.

Calendario Il Galles esordisce al Sei Nazioni under 20 2021 contro l’Italia in una partita subito decisiva per capire la temperatura della squadra.

Lente d’ingrandimento Nel 2020 il mediano di apertura Sam Costelow era la stella della squadra e verosimilmente lo sarà anche quest’anno. Giocatore già maturo, Costelow è cresciuto rugbisticamente ai Leicester Tigers prima di passare agli Scarlets in seguito a quanto mostrato al Sei Nazioni under 20 dello scorso anno. Con la franchigia è stato forse meno dirompente di quanto atteso, ma ha comunque accumulato 11 presenze e 2 mete.
Quest’anno avrà però al suo fianco altri prospetti di qualità, su tutti Carwyn Tuipulotu, il gigantesco avanti di origine samoana che tutti attendono già da anni ai massimi livelli.

Aspettative Questo Galles dovrebbe giocarsi la parte bassa della classifica con l’Italia e la Scozia, ma è la formazione più volubile in termini di prestazioni. Con il beneficio di giocare in casa potrebbe trovare l’exploit e raggiungere la terza posizione, ma lo scenario di un disastroso ultimo posto rimane comunque aperto.

Campioni in carica: Irlanda

La squadra ha vinto il Sei Nazioni under 20 nel 2019 realizzando il Grande Slam, ma di quell’annata magica non c’è più nessuno nella nazionale giovanile. Anche se il livello complessivo sembra essere leggermente sceso, il movimento irlandese continua a produrre un buon numero di talenti in tutte le posizioni, anche se l’infortunio al mediano di mischia Ben Murphy e la perdita del forte centro classe 2001 Dan Kelly dei Leicester Tigers, convocato da Eddie Jones per l’Inghilterra maggiore, lasciano un po’ un buco nelle rispettive posizioni.

Calendario L’Irlanda apre il torneo contro la Scozia sabato alle ore 15:00 con l’ambizione di ottenere subito una vittoria convincente. Sarà poi la volta del Galles il 25 giugno. Già da queste due prime gare si potranno capire le reali ambizioni della squadra. Trittico di chiusura: Inghilterra il 1 luglio, Italia il 7, Francia il 13.

Lente d’ingrandimento Il capitano Alex Kendellen del Munster è una sorta di talismano al timone del pacchetto di mischia della nazionale irlandese, con il numero 8 sulla schiena. Uno di quei giocatori capaci di essere d’esempio sul campo e al contempo dotati di un carisma magnetico. Occhio anche all’ibrido seconda/terza linea Alex Soroka, grande ball carrier, e all’altrettanto fisico centro Ben Carson. Entrambi sono prodotti della academy del Leinster e hanno debuttato in Pro14 durante la stagione.

Aspettative Le potenzialità dell’Irlanda la attestano al di sotto del prevedibile duopolio anglo-francese, ma al di sopra di Italia, Scozia e Galles. Tuttavia le gare contro queste ultime potrebbero presentare qualche trappola in più del previsto, con relativo possibile inciampo.

E l’Italia? Eccola. L’Italia e le altre: una guida al Sei Nazioni under 20 degli Azzurrini

In cerca di riscatto: Inghilterra

Sono ben due edizioni e mezzo che l’Inghilterra non vince il titolo del Sei Nazioni under 20, una parentesi senza precedenti nella storia del torneo giovanile. Gli albionici hanno infatti vinto nel 2008, 2011, 2012, 2013, 2015, 2017. È giunto il momento di tornare a vincere e si prova a farlo con una squadra meno iperfisica che in passato, ma con tantissimo talento, tanto da convocare una enorme quantità di playmakers: ben 5 giocatori possono giocare con la maglia numero 10. La rosa, composta di tanti giocatori di Premiership, ha non solo il vantaggio di una crescita precoce e di una maggiore esperienza rispetto alle altre, ma anche di aver giocato continuativamente nel corso degli ultimi mesi.

Calendario Il Torneo inizia col botto: Inghilterra-Francia alla prima giornata potrebbe già essere decisiva per il titolo. Il 25 giugno l’Inghilterra affronterà la Scozia, quindi l’Irlanda il 1 luglio e il Galles il 7. Chiusura con l’Italia nell’ultimo incontro del 13 luglio.

Lente d’ingrandimento Jack Clement è la stella della squadra. Diciotto presenze da professionista per Gloucester nelle ultime due stagioni, quest’anno ha rappresentato i cherry-and-whites in Champions Cup. È un numero 8 straripante, di quelli che nessun placcatore vorrebbe trovarsi contro e Eddie Jones l’ha già convocato in passato nella nazionale maggiore. Tra i trequarti occhio a Charlie Atkinson, 19enne dei Wasps dal talento speciale, già in mostra in Premiership e aggregato alla shadow squad che aiuta l’Inghilterra maggiore a preparare le partite del Sei Nazioni. Atkinson è uno dei tanti giocatori che possono giocare all’apertura o in altri ruoli, come Orlando Bailey (spesso titolare con Bath), Fin Smith (il più giovane esordiente della storia dei Worcester Warriors), Tommy Matthews (precedentemente under 19 gallese) e Dan Lancaster (il figlio dell’ex head coach Stuart). Occhio anche al mediano di mischia dei Northampton Saints Jack van Poortvliet, 16 presenze e 2 mete in questa stagione con la squadra quinta in Premiership.

Aspettative Tutto ciò che viene dopo il primo posto è una delusione per questa Inghilterra, che si giocherà con la Francia il titolo finale. La squadra al di là della Manica forse ha più talento puro, ma la quantità di rugby professionistico dietro le spalle di questi giocatori è una marcia in più che sarà difficile da contrastare.

La cenerentola: Scozia

Nel 2019 la Scozia under 20 è arrivata ultima al World Rugby under 20 Championship, finendo così nella ‘serie B’ del mondiale giovanile. Il coach Sean Lineen sta provando pian piano a risollevare le sorti di un movimento che in quanto a produzione di talenti sta latitando negli ultimi anni, con discreto profitto: la Scozia del 2020 ha vinto contro Italia e Galles, e si è giocata fino in fondo la gara contro l’Inghilterra. Da un punto di vista di talento forse è la squadra più povera del gruppo, ma entusiasmo, fame e direzione tecnica faranno la loro parte. Chissà se basterà ad evitare l’ultimo posto.

Calendario La Scozia inaugura la competizione contro l’Irlanda, provando subito a portare a casa una vittoria che metterebbe al sicuro dalla pressione sui risultati e concederebbe di affrontare serenamente l’Inghilterra nel secondo turno. Il 1 luglio sfida all’Italia, con entrambe le squadre che potrebbero arrivare con qualcosa da pretendere da questa partita. Chiusura contro Francia e Galles.

Lente d’ingrandimento Il gigantesco capitano Alex Samuel dei Glasgow Warriors, 205 centimetri, è il leader della squadra, che guida dando l’esempio con le sue cariche palla in mano. In primavera è stato invitato ad unirsi al raduno della prima squadra ed è il prospetto più interessante di una squadra con poche vere stelle. La coppia Redpath-Townsend all’apertura, comunque, non passa inosservata: è subito 1999.

Aspettative La Scozia deve evitare l’ultimo posto. Ha la possibilità di fare lo sgambetto a Galles e Italia, potenzialmente anche agli irlandesi. Tuttavia è la favorita numero uno per finire in fondo al tabellone.

La favorita: Francia

Nessuna squadra ha lo stesso ammontare di talento della Francia guidata da Philippe Boher con l’assistenza dei due grandi ex della nazionale francese Sebastien Bruno e Fabrice Estebanez. La rosa francese annovera due giocatori che, nonostante siano nati nel 2001, erano aggregati alla spedizione in Argentina per il mondiale giovanile vinto nel 2019. Un modo per tramandare una cultura vincente nel corso degli anni.

Calendario Così come detto per l’Inghilterra, anche in questo caso la sfida di apertura rischia di essere quella decisiva per la vittoria del titolo. Il 25 giugno sarà la volta dell’Italia, affrontata due volte con la formazione di sviluppo negli ultimi mesi. Poi Galles, Scozia e Irlanda per finire la trafila.

Lente d’ingrandimento A causa della sovrabbondanza, difficile scegliere dei profili in particolare da porre sotto l’attenzione di chi legge. Sicuramente spicca il numero 9 Nolann Le Garrec, classe 2002 già nelle rotazioni della prima squadra del Racing 92: tecnico, rapido, brevilineo, reattivo e straordinariamente maturo per la sua età, gioca come un veterano consumato. Occhio anche al potente pilone del Clermont Daniel Bibi Biziwu, all’altro pilone Joshua Brennan, al bearnais Thibault Debagna e a tutto il talentuoso gruppo dei giovani tolosani che hanno vinto il campionato francese espoirs.

Aspettative La Francia incappa occasionalmente in partite che disputa con sufficienza e rischiano di farle perdere il passo, tuttavia possiede il talento per vincere anche le gare che gioca male. La battaglia con l’Inghilterra al primo turno è decisiva, per il resto è superiore a tutte le altre e delle battute d’arresto sarebbero da classificare alla voce sorprese.

Lorenzo Calamai

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