Allenatore e capitano caricano l’ambiente biancoverde in vista della finalissima. C’è voglia di confrontarsi contro i Bulls
Se non mancassero poco più di ventiquattro ore al calcio d’inizio della finale della Rainbow Cup, non si direbbe che la conferenza stampa di Kieran Crowley e Dewaldt Duvenage, rispettivamente head coach e capitano del Benetton Rugby, che domani a Treviso aspetta i sudafricani dei Bulls, sia quella che precede una partita così importante.
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Negli occhi e nelle parole dei leader tecnici del gruppo biancoverde c’è chiarezza, fermezza, ma anche tanta tanta tranquillità. Ecco che cosa hanno detto.
Kieran Crowley
“Sappiamo che vincere un trofeo internazionale sarebbe, per il rugby italiano, magnifico e storico. Tutto il Benetton vuole arrivare a questo traguardo che si concretizzerebbe fra l’altro in un contesto particolare, sportivo e non solo, di cui non dobbiamo mai dimenticarci”.
Sui Bulls: “Li abbiamo studiati. Sappiamo che fanno leva principalmente sulla loro mischia e sulla loro rimessa laterale: la sfida in questa partita sarà quella di togliere loro certezze e proporre quello che noi sappiamo fare per arrivare a competere e provare a vincere la partita”.
Sui diversi giocatori della rosa del Benetton che hanno avuto esperienze coi Bulls: “Per diversi dei nostri elementi in rosa sarà una partita particolare, anche e soprattutto a livello emotivo, ma questo non mi preoccupa. Tutti hanno raggiunto un grado di preparazione collettiva e individuale all’altezza per questa sfida”.
Dewaldt Duvenage
“Conosciamo i Bulls, ora dobbiamo capire come fermarmi (ride il capitano, ndr). Il vantaggio è che certamente non sono una squadra che “ha dei segreti”, visto il loro stile di gioco molto diretto e appoggiato sul pack. Di contro però c’è da dire che questi sono punti di forza non facilmente arginabili: dobbiamo lavorare su quello”.
Sull’atmosfera in squadra: “Personalmente siamo entusiasti, anche perchè questa sarà, dopo tanto tempo la prima sfida che torneremo a svolgere contro un club sudafricano. Contro i Bulls non abbiamo mai giocato: vediamo cosa ne verrà fuori. Sappiamo che in una finale c’è poco margine d’errore, ma non vediamo l’ora di giocarla e di misurarci contro di loro”.
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