Sei Nazioni Under 20: Vince il Galles, Italia sconfitta 25-8

A Cardiff è battaglia vera, ma gli azzurrini pagano l’eccessiva indisciplina e a lungo andare il match scivola dalle loro mani.

Sei Nazioni Under 20 Italia-Galles (credits: Six Nations Rugby)

Sei Nazioni Under 20 Italia-Galles (credits: Six Nations Rugby)

Non comincia nel migliore dei modi il Sei Nazioni under 20 dell’Italia, sconfitta a Cardiff dai padroni di casa. Il Galles, per la verità, non è sembrato così straripante, ma ha saputo sfruttare l’eccessiva indisciplina degli azzurri e il piede perfetto di Sam Costelow, che ha punito la squadra di Massimo Brunello in ogni occasione concessa. Rimangono tanti rimpianti, perché gli azzurrini – a tratti – hanno dimostrato di potersela ampiamente giocare, ma è mancata la capacità di adattarsi ad una partita che col passare dei minuti è diventata sempre più “sporca”.

La cronaca

La partenza dell’Italia è a mille allora: tanto possesso e tante fasi, ma per due volte il Galles – con la consueta capacità di giocare al limite nei punti d’incontro – toglie le castagne dal fuoco conquistando il tenuto nei propri 22. La battaglia è furiosa, tant’è che l’arbitro Nika Amashukeli dopo 10 minuti deve affidarsi al TMO dopo una bagarre scatenata da una reazione di Garyn Phillips dopo un placcaggio – duro ma regolare – di Lorenzo Cannone. Per il direttore di gara anche la nostra terza linea è “colpevole” del parapiglia creatosi, e quindi decide di ammonire entrambi.

La squadra di Brunello però continua ad avere il pallone in mano, tant’è che al 14′ arriva già l’avvertimento dopo il quarto fallo di fila. Gli azzurrini insistono nel rinunciare ai pali, cercando la touche che finalmente porta i suoi frutti. I gallesi si aspettano il drive e la spinta, invece Neculai si stacca e va a marcare in bandierina per il 5-0. Il pilone azzurro però dopo la marcatura lancia il pallone addosso a un gallese e si prende un calcio di punizione che i padroni di casa possono battere al posto del calcio d’inizio. La maul sulla penaltouche dei dragoni è avanzante e arriva la meta tecnica con conseguente giallo per Piantella.

Sul 7-5 e in 14 contro 13 gli azzurrini tengono, aiutati anche da un Galles che alterna grandi cose (Harri Deaves su tutti) ad errori elementari che graziano l’Italia. Indisciplina – soprattutto nel breakdown – e troppa fretta portano gradualmente possesso e territorio agli avversari, che al 34′ allungano sul 10-5. La partita sfugge un po’ di mano, soprattutto quando – dopo un tenuto guadagnato dagli azzurrini – Amashukeli “gira” il calcio di punizione a causa di parole, a suo dire, «totalmente inaccettabili» da parte di Filippo Drago. Costelow allunga per il 13-5 e il centro azzurro finisce fuori per 10 minuti.

Il secondo tempo comincia col Galles a tutta. Gli azzurrini pagano ancora l’indisciplina, commettendo falli a volte “leggeri” e puniti da un metro molto fiscale da Amashukeli, altri invece ingenui ed evitabili come quello che permette a Costelow di allungare sul 16-5. Dall’altra parte arriva il fallo di Harri Deaves che non rispetta i 10 metri su un calcio battuto veloce da Albanese e si becca il quinto giallo del match, secondo per i gallesi. Dalla piazzola va Albanese che fa segnare il 16-8 per poi lasciare il posto ad Alessandro Garbisi, mentre Teneggi rileva Ferrarin. Arrivano anche i cambi in prima linea e portano subito i loro frutti, con la coppia di piloni Spagnolo-Hasa che guadagna un penalty importante.

Con l’uomo in più gli azzurrini riprendono campo, ma ancora una volta l’eccessiva fretta e l’indisciplina tradiscono la squadra di Brunello. Ancora una volta è Piantella a commettere fallo, stavolta un’entrata laterale, e addirittura Amashukeli garantisce alla seconda linea il secondo giallo alla prossima infrazione. L’Italia attacca ancora: Garbisi inventa un gran pallone per Drago che però spreca con un offload troppo forzato. I padroni di casa invece vanno dall’altra parte e riallungano ancora, prima con il drop e poi con due penalty di Costelow. Finisce 25-8, il Galles vince pur non convincendo pienamente, mentre l’Italia per sfruttare realmente le proprie – ottime – potenzialità dovrà fare un passo in avanti dal punto di vista della solidità.

Italia: 15 Leonardo Marin, 14 Flavio Pio Vaccari, 13 Tommaso Menoncello, 12 Filippo Drago, 11 Simone Gesi, 10 Mattia Ferrarin, 9 Manfredi Albanese, 8 Lorenzo Cannone, 7 Ross Micheal Vintcent, 6 Luca Andreani (c), 5 Nicola Piantella, 4 Giacomo Ferrari, 3 Ion Neculai, 2 Tommaso Di Bartolomeo, 1 Luca Rizzoli
A disposizione: 16 Matteo Baldelli, 17 Mirco Spagnolo, 18 Muhamed Hasa, 19 Riccardo Andreoli, 20 Giovanni Cenedese, 21 Alessandro Garbisi, 22 Nicolò Teneggi, 23 Fabio Schiabel, 24 Fabrizio Boschetti, 25 Giulio Marucchini, 26 Arturo Fusari

Mete: Neculai
Trasformazioni:
Punizioni: Albanese

Galles: 15 Jacob Beetham, 14 Dan John, 13 Ioan Evans, 12 Joe Hawkins, 11 Carrick McDonough, 10 Sam Costelow, 9 Harri Williams, 8 Carwyn Tuipulotu, 7 Harri Deaves, 6 Alex Mann (c), 5 Dafydd Jenkins, 4 Joe Peard, 3 Nathan Evans, 2 Efan Daniel, 1 Garyn Phillips (Ospreys)
A disposizione: 16 Oliver Burrows, 17 Theo Bevacqua, 18 Lewys Jones, 19 James Fender, 20 Tristan Davies, 21 Ethan Lloyd, 22 Will Reed, 23 Tom Florence, 24 Morgan Richards, 25 Eddie James, 26 Evan Lloyd

Mete: Meta tecnica
Trasformazioni:
Punizioni: Costelow (5)
Drop: Costelow

Francesco Palma

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