Situazione complicata per i Leoni, colpiti dal virus. Ecco gli highlights della sfida largamente vinta sulla formazione di Durban
Forse per la prima volta nella lunga storia della selezione, la cosa più importante di una partita dei British Lions è stata quello che sta succedendo fuori dal campo. I britannici hanno infatti giocato e largamente vinto il match in programma contro gli Sharks, ma in una situazione che si fa via via sempre più delicata. A poche ore dal calcio d’inizio infatti è stato confermata la positività al virus di un giocatore e un membro dello staff tecnico dei Lions, costringendo Gatland (per via degli isolamenti che hanno fatto seguito alle positività) a stravolgere il suo XV e cambiare otto giocatori. La prossima sfida in programma contro i Bulls (prevista sabato 10) è stata cancellata, così come il secondo test match degli Springboks contro la Georgia.
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Provando a esularsi per un attimo dalle notizie extra-campo, andiamo a vedere quanto accaduto nel secondo test dei Lions contro gli Sharks. La gara è stata aggredita bene dai britannici, capaci di segnare due (belle, dopo dei multifase) mete nei primi cinque minuti con Adams e Van der Merwe per volare sullo 0-14. Match sempre in controllo e ancora Van der Merwe a segno alla mezz’ora dopo un gran calcetto di Farrell, quindi in chiusura c’è spazio anche per Aki. 0-26 alla pausa e match in ghiacciaia, con il sussulto degli Sharks guidato dal terza linea Venter (7-26) prima poi di un dilagare di leoni nel finale di gara. Due marcature portano la firma di Navidi e Rees-Zammit, contro una difesa praticamente inesistente, ma vanno segnalate anche la doppietta di Adams (che ne segna tre e sale a 8 in tre partite) e quella del tris di Van der Merwe. Finisce 7 a 54.
Dopo la gara è intervenuto in conferenza stampa Warren Gatland, che ha parlato ovviamente del Tour più che della (relativamente inutile visti i cambi forzati) partita. “Sono convinto che riusciremo a giocare i test match contro il Sudafrica (24 e 31 luglio, 7 agosto). Qui la situazione è peggiore rispetto alla nostra in Europa ma abbiamo un po’ di tempo per rimetterci a posto. Sul dove siano avvenuti i contagi non abbiamo certezza: potrebbe essere stato il personale dell’hotel o qualcuno incontrato durante la precedente partita”.
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