Pareggio per 20-20 che non accontenta nessuno, ma che in qualche modo rispecchia quanto visto in campo
La sfida tra Galles e Argentina viene condizionata al ventottesimo minuto. Juan Cruz Mallìa opera un alto up and under e con tempismo perfetto arriva all’appuntamento con il placcaggio ad Hallam Amos. Tuttavia, il suo intervento è troppo alto, il contatto testa contro testa è imperdonabile: cartellino rosso, Argentina in inferiorità numerica per i successivi 52 minuti.
Fino a quel momento poco era successo: partita chiusa, grande battaglia nei punti d’incontro, due calci per Sheedy e uno per Sanchez decretavano il 6-3 parziale, di lì a poco pareggiato dal mediano di apertura dei Pumas.
Nonostante il rosso, l’Argentina è la squadra che gioca meglio a cavallo dei due tempi: subito prima della pausa segna Pablo Matera, subito dopo Jeronimo de la Fuente, servito da un offload capolavoro di Santiago Chocobares.
L’Argentina vola sul 20-6, il Galles accorcia con grande fatica con la meta di Will Rowlands e poi assedia la linea di meta avversaria per lunghissimi minuti.
I Pumas offrono una prestazione esemplare, si esaltano nel confronto fisico, impediscono per 20 minuti la capitolazione, fino a quando a siglare il pareggio non ci pensa Tomos Williams.
Il mediano di mischia del Galles, entrato dalla panchina, riparte da una mischia chiusa a 5 metri e con uno step bruciante batte all’interno Gonzalo Bertranou e aggira Guido Petti, la seconda linea dell’Argentina passata in terza nonostante la vistosissima fasciatura che gli occlude naso e fronte. È 20-20 con il calcio di trasformazione di Jarrod Evans.
Poco dopo, Miotti sbaglia il calcio che avrebbe riportato avanti i suoi dalla lunga distanza, andando a sommare il suo errore ai due precedenti di Nicholas Sanchez. Sono 9 i punti lasciati per strada dall’Argentina negli 80 minuti, tutti calci complessi ma non impossibili da trasformare.
Lo stesso succederà però, con il tempo agli sgoccioli, a Jarrod Evans, che fallisce il calcio della vittoria.
La partita si chiude così con una clamorosa parità: un 20-20 senza vincitori né vinti che rimanda il tutto alla prossima sfida di sabato 17 luglio.
Galles: 15 Hallam Amos, 14 Jonah Holmes, 13 Uilisi Halaholo, 12 Jonathan Davies (c), 11 Owen Lane, 10 Callum Sheedy, 9 Kieran Hardy, 8 Aaron Wainwright, 7 James Botham, 6 Ross Moriarty, 5 Will Rowlands, 4 Ben Carter, 3 Dillon Lewis, 2 Elliot Dee, 1 Nicky Smith
A disposizione: 16 Ryan Elias, 17 Gareth Thomas, 18 Leon Brown, 19 Josh Turnbull, 20 Taine Basham, 21 Tomos Williams, 22 Jarrod Evans, 23 Nick Tompkins
Marcatori Galles
Mete: Rowlands (52), T. Williams (72)
Trasformazioni: Sheedy (52), Evans (72)
Calci di punizione: Sheedy (18, 26)
Argentina: 15 Juan Cruz Mallía; 14 Santiago Carreras, 13 Matías Moroni, 12 Jerónimo de la Fuente, 11 Santiago Cordero; 10 Nicolás Sánchez, 9 Tomás Cubelli; 8 Rodrigo Bruni, 7 Facundo Isa, 6 Pablo Matera; 5 Marcos Kremer, 4 Guido Petti; 3 Francisco Gómez Kodela, 2 Julián Montoya (capitán), 1 Nahuel Tetaz Chaparro
A disposizione: 16 Facundo Bosch, 17 Facundo Gigena, 18 Santiago Medrano, 19 Tomás Lavanini, 20 Matías Alemanno, 21 Gonzalo Bertranou, 22 Domingo Miotti, 23 Santiago Chocobares
Marcatori Argentina
Mete: Matera (40), De La Fuente (46)
Trasformazioni: Sanchez (40, 46)
Calci di punizione: Sanchez (16, 31)
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