Dopo un primo tempo difficile gli azzurrini tengono duro e poi mettono sotto gli inglesi, che vengono fuori solo nel finale e vincono partita e Sei Nazioni
Tanto cuore e tanta qualità, ma anche tanti rimpianti: si può riassumere così non solo l’ultimo match dell’Italia nel Sei Nazioni Under 20, vinto dall’Inghilterra per 27-17, ma forse l’intero torneo degli azzurrini. Finisce quindi con 7 punti, una vittoria e due sconfitte con bonus, il torneo della squadra di Brunello, che esce comunque dall’Arms Park con la consapevolezza di aver fatto un ottimo torneo.
Come preventivabile, l’Inghilterra parte col chiaro obiettivo di chiudere la questione il prima possibile. Due calci di punizione guadagnati nei 22: gli azzurrini reggono finché possono, poi i trequarti danno l’accelerata e Bailey prima salta netto Gesi e poi marca nonostante la pressione di 3 avversari. Mathews trasforma per il 7-0. L’apertura inglese allunga ulteriormente il punteggio 5 minuti dopo con il penalty del 10-0. L’Italia prova a reagire con un paio di belle iniziative di Ferrarin, ma ancora una volta l’indisciplina smorza le iniziative azzurre, mentre gli inglesi quando tornano nei 22 avversari portano ancora a casa i punti: l’imbucata stavolta è di Bates che raccoglie il suggerimento di Lancaster e vola in meta, con Mathews che trasforma ancora per il 17-0.
La reazione dell’Italia questa volta è più veemente, la maul azzurrina è come sempre pericolosissima, poi con una serie di pick&go i ragazzi di Brunello arrivano vicinissimi alla meta, ma Piantella perde il pallone in avanti. L’Inghilterra cala un po’ il ritmo, anche perché gli azzurrini col tempo trovano più compattezza in difesa (che comunque, pur con qualche errore in più, anche stavolta non demerita) e si mostrano competitivi anche in mischia. Per contro, gli inglesi negli ultimi 15′ del primo tempo restano costantemente nella metà campo italiana, e gli azzurrini – messi sotto pressione in possesso dell’ovale – non possono far altro che calciare il più lontano possibile e ridare il pallone agli avversari.
Al via del secondo tempo l’Italia comincia bene, subito un calcio di punizione guadagnato e Ferrarin piazza i primi punti della sua partita: 17-3. Brunello si affida ai cambi, con Ferrari (entrato già al 39′ del primo tempo), Di Bartolomeo e Vintcent. Basta però una fiammata degli inglesi per rimettere il punteggio: mischia regalata, Italia che spinge ma Inghilterra che mantiene il possesso e allarga subito, la difesa azzurra si fa trovare – forse per la prima volta – davvero impreparata e Arthur Relton marca la meta del 22-3.
Ancora una volta però gli azzurrini reagiscono subito: penalty guadagnato, si va in touche. La rimessa non è perfetta ma Schiabel è rapido a recuperare il pallone, poi arriva Ion Neculai che con una carica delle sue marca in mezzo ai pali. Ferrarin trasforma e si va sul 22-10. Brunello toglie Schiabel – ottimo in difesa oggi – per inserire Vaccari, mentre Albanese rileva Garbisi. La mischia intanto continua a macinare gli avversari, anche quando l’introduzione è inglese: più di una volta è il numero 8 Merigan a togliere le castagne dal fuoco al suo sofferente pacchetto.
La squadra di Brunello però ha cambiato l’inerzia del match: calcio girato dopo una brutta reazione di Green, si va in touche e la maul azzurrina è perfetta: a marcare è Tommaso Di Bartolomeo, con Ferrarin che trasforma per il 22-17. Gli inglesi si risvegliano dal torpore e all’Italia tocca difendere, ma nel momento più difficile arriva una splendida touche rubata da capitan Andreani.
Gli azzurrini in questa fase continuano a soffrire, l’Inghilterra non piazza e insiste per chiudere la partita, ma per altre due volte Piantella sporca la rimessa avversaria. Gli errori in fase di uscita però sono tanti, e alla fine gli azzurrini pagano pegno per i troppi falli: è proprio Piantella, autore di una grande partita, ad andare fuori per 10 minuti. Gli inglesi non passano comunque: continuano a rinunciare ai pali e continuano a sprecare occasioni. Dopo una fase di incredibile sofferenza gli azzurrini, grazie ad un tenuto guadagnato da Neculai, vanno addirittura in zona d’attacco con un uomo in meno. Ancora una volta però la touche in attacco tradisce gli azzurrini al momento più importante.
L’Inghilterra torna di nuovo in attacco, e dalla mischia ai 5 metri – con l’uomo in più – non può che arrivare l’inevitabile meta: pallone allargato da Fin Smith e Relton marca per il 27-17 (Smith non trasforma). Sul calcio d’avvio la foga tradisce Vaccari che placca in aria proprio Relton e si prende il cartellino giallo. Eppure gli azzurrini, anche in 13, non demordono e tengono duro. Col rientro di Piantella ci sarebbe ancora un’altra occasione: ma di nuovo la touche in attacco non funziona e gli azzurri vengono rispediti indietro.
Finisce 27-17, un’Italia un po’ sprecona e un po’ sfortunata si è dimostrata – alla fine della fiera – la squadra che più ha messo in difficoltà i vincitori del Grande Slam. L’Inghilterra vince il Sei Nazioni under 20, ma l’Italia può e deve andare fiera del torneo che ha fatto.
Italia: 15 Pani, 14 Menoncello, 13 Drago, 12 Schiabel, 11 Gesi, 10 Ferrarin, 9 Garbisi, 8 Cannone, 7 Cenedese, 6 Andreani, 5 Piantella, 4 Boschetti, 3 Neculai, 2 Baldelli, 1 Rizzoli
A disposizione: 16 Di Bartolomeo, 17 Spagnolo, 18 Bizzotto, 19 Ferrari, 20 Vintcent, 21, Albanese, 22 Marin, 23 Vaccari, 24 Angelone, 25 Marucchini, 26 Brighetti. All. Brunello
Mete: Neculai, Di Bartolomeo
Trasformazioni: Ferrarin (2)
Punizioni: Ferrarin
Inghilterra: 15 Bailey O.; 14 Roebuck, 13 Bates, 12 Lancaster, 11 Relton; 10 Mathews, 9 van Poortvliet (cap); 8 Merigan, 7 Clement, 6 Richards; 5 Groves, 4 Clark; 3 Kindell-Beaton, 2 Riley, 1 Baxter
A disposizione: 16 Vanes, 17 Haffar, 18 Green, 19 Thomas, 20 Gray, 21 Stonham, 22 Carr-Smith, 23 Fin Smith, 24 Cokanasiga, 25 Bailey D., 26 Atkinson. All. Dickens
Mete: Bailey, Bates, Relton (2)
Trasformazioni: Mathews (2)
Punizioni: Mathews
Francesco Palma
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