Dall’organizzazione della pre-season agli aspetti specifici del suo ruolo, l’irlandese racconta quello che cercherà di fare con i Leoni
La rivoluzione in casa Benetton per la prossima stagione passa anche da quello che riguarda la parte fisico-atletica: a guidarla infatti c’è uno dei tanti volti nuovi dello staff biancoverde, il 36enne irlandese Jim Molony. Il tecnico dirigerà area “Strength & Conditioning” e gestirà pertanto il lavoro dello staff per quanto riguarda la preparazione fisica degli atleti biancoverdi in ogni suo aspetto.
In un’intervista rilasciata a Benetton TV, l’irlandese ha raccontato di essere ormai a Treviso da tre settimane, prima delle quali aveva comunque trascorso molto tempo in video-chiamata con gli altri membri dello staff tecnico. Non solo Bortolami, Gustard, Masi e Ongaro ma anche tutti gli altri elementi che fanno parte della famiglia biancoerde, compreso chi gestisce la parte medica e fisioterapica. L’obiettivo è chiaramente quello di creare affiatamento tra le varie parti, così da poter partire subito a lavorare al meglio.
Cosa ti aspetti da questa nuova avventura?
“Questa nuova esperienza sarà stimolante per me, è uno dei motivi per cui ho accettato questo ruolo, amo le sfide, creando un ambiente di lavoro coeso dove tutto è puntato all’arrivare preparati ad ogni partita. Questo è il motivo per cui sono qui, siamo qui per puntare al massimo, voglio far parte di un nuovo gruppo e creare qualcosa di speciale. Il Benetton ha conquistato qualcosa di storico con la Rainbow Cup, parlando con tutto lo staff vogliamo continuare a plasmare un qualcosa di unico. Per far sì che ciò accada ognuno dovrà affrontare sfide di tipo quotidiano, in modo corretto per il bene e per il futuro del Benetton Rugby”.
Puoi analizzare nello specifico la tua mansione…
“In poche parole, io e lo staff siamo qui per produrre benefici in vista di ogni impegno settimanale. Vogliamo che tutti si sentano più in forma, più forti, ma ogni decisione che prenderemo, per ogni singolo giocatore, per ogni membro dello staff, in base a quanto vogliamo allenarci e quanto a lungo farlo, è mirata alla partita da giocare. Siamo qui per aiutare il Benetton Rugby a raggiungere i propri obiettivi ogni settimana, probabilmente non vinceremo ogni sabato, ma fa parte del processo, dobbiamo spingerci a fare meglio l’uno con l’altro ogni giorno, lavorare duro ogni sessione di allenamento in programma”.
Come avete organizzato la preseason?
“Per la programmazione della preseason ci sono stati dei meeting fra lo staff atletico e lo staff tecnico. In base a dove vogliamo essere col lavoro fisico per la prima gara, da quel giorno abbiamo programmato le settimane a ritroso. Sono uno che crede nel raggiungimento della migliore forma fisica nel momento in cui si è pronti anche tecnicamente, perché se perdi il controllo della palla ogni giorno, significa che non sei al top della forma fisica. Abbiamo prestabilito un dettagliato programma della preseason, inizialmente ci saranno diversi test fisici per valutare la forma del gruppo, faremo dei test di forza e useremo i gps ogni giorno per arrivare ad un’intensità pari a quella necessaria per la partita. Perché abbiamo analizzato i dati delle gare dello scorso anno e abbiamo stabilito un target mirato per tutti i giocatori, una base quotidiana per arrivare a dove vogliamo, vale a dire ad essere più in forma, più forti e più veloci degli avversari con il pallone in mano”.
Quanto è affascinante per te entrare nello staff dei Leoni che vengono dalla vittoria in Rainbow Cup?
“E’ affascinante per me unirmi al Benetton Rugby dopo la vittoria in Rainbow Cup, perché è stato un grande risultato, ma secondo me sono state solamente toccate le forti potenzialità della squadra. Credo che il Benetton Rugby e il rugby italiano possano diventare ancora più di successo, per farlo serve un duro lavoro quotidiano. Non si vince ogni competizione per diritto divino, ma ogni membro della squadra deve lavorare costantemente, in maniera intelligente per far sì che ciò accada. Sto notando il potenziale di questo club, delle sue strutture, il lavoro di Marco Bortolami, Enrico Ceccato e Antonio Pavanello per facilitare i giocatori fuori dal campo, per l’inizio della preseason e per la nuova stagione. E’ un periodo che si preannuncia entusiasmante e sono felice di fare parte di questo sistema”.
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