La ricostruzione della vicenda che ha visto il mediano di apertura azzurro approdare a Montpellier per il prossimo TOP 14
Come avevamo anticipato dando la notizia del trasferimento di Paolo Garbisi al Montpellier, e come ha poi spiegato anche Marzio Innocenti durante la conferenza stampa sui suoi primi 100 giorni da Presidente Federale, il contratto (triennale) stipulato lo scorso anno tra Garbisi e la FIR prevedeva un ingaggio (solo) per la prima stagione e, qualora non si fosse trovato un accordo tra le parti, alla data del 30 aprile il giocatore sarebbe stato libero.
Non avendo raggiunto l’accordo ed essendosi quindi risolto il contratto il nodo della questione è diventato la possibilità, o meglio l’impossibilità secondo una clausola, da parte dell’atleta di trasferirsi all’estero sino al 2023.
La Federazione, facendo valere questo vincolo al divieto di trasferimento all’estero, in un primo tempo ha negato l’autorizzazione al trasferimento a Garbisi che, come riporta nel dettaglio anche un articolo apparso su Italia Oggi, il 28 giugno aveva intanto firmato un accordo come espoir con il Montpellier a far data dall’1 luglio.
Poiché le regole imposte dalla LNR indicavano il 10 luglio come data ultima per il tesseramento dei giocatori provenienti da federazioni estere, i legali del giocatore per risolvere la situazione d’emapsse hanno presentato ricorso presso la sezione lavoro del tribunale di Venezia sostenendo l’illegittimità del vincolo di divieto di trasferimento all’estero, in violazione delle norme europee che garantiscono la libera circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione.
In data 8 luglio il giudice incaricato del tribunale di Venezia ha emesso un provvedimento cautelare di urgenza che accoglieva la richiesta degli avvocati di Garbisi in attesa che venga stabilito un giudizio di merito definitivo.
La Federazione ha così concesso il nulla osta che ha permesso a Paolo Garbisi di accasarsi a Montpellier per le tre prossime stagioni.
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