Ian Foster, il ct dei neozelandesi, è al lavoro su tutti i possibili scenari per le sfide contro l’Australia
Anche gli All Blacks hanno i loro punti deboli. Dopo i Test Match vissuti con le nazionali del Pacifico, la nazionale neozelandese ha iniziato a mettere nel mirino la Bledisloe Cup e il Rugby Championship, in particolare con un avversario da inquadrare: l’Australia.
Gli All Blacks si allenano in 14: hanno paura dei cartellini rossi
Ian Foster, che ieri ha diramato la lista dei convocati, sembra essere molto ottimista, ma c’è una cosa che lo spaventa: subire dei cartellini rossi e giocare e gestire una partita in 14, tanto più se di fronte ci sono i Wallabies che, nell’ultima sfida contro la Francia, sono riusciti a imporsi nonostante una lunghissima inferiorità numerica.
Il ct dei “Tuttineri” per cercare di ovviare a questo problema, provando a disegnare sul campo tutte le eventualità possibili di un’espulsione, ha studiato un particolare artificio: far allenare i suoi 14 contro 14 o 14 contro 15.
A “farne le spese”, in un simpatico siparietto di esclusione dal terreno di gioco, è stato – in prima istanza – Brodie Retallick: “Quando ho detto a Brodie di stare per un po’ di tempo fuori dall’esercitazione”, fa sapere Foster, “Pensavo venisse a tirarmi uno schiaffo (ammette ironicamente)”.
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Poi prosegue più serio: “Battute a parte. Sappiamo che questa eventualità potrebbe succedere, anche perchè negli ultimi precedenti contro l’Australia questo scenario si è verificato. Non possiamo arrivare impreparati, soprattutto contro una formazione che anche con un uomo in meno ha dimostrato di sapersela cavare alla grande”.
Infine conclude: “Quali temi tattici stiamo pensando per il confronto coi Wallabies? Abbiamo in testa tante idee, ma vanno parametrare al contesto. In questo momento ci stiamo focalizzando sulla fase di recupero palla sulle loro trasmissioni, ma son cose che vanno fatte bene e col tempo giusto, altrimenti in campo rischi di navigare in spazi aperti e con molte difficoltà”.
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