Il numero 10 argentino si racconta, descrivendo il suo gioco e parlando di cosa è stato importante per scegliere l’Italia
Chiusa con la trionfale campagna di Rainbow Cup la stagione scorsa, i Leoni del Benetton si stanno già preparando alla prossima in Ghirada, sede degli allenamenti estivi. Ci sono state partenze e arrivi, e tra questi ultimi c’è Tomas Albornzo mediano d’apertura argentino che andrà a ricoprire un ruolo delicato nel gioco biancoverde. Approdato a Treviso dopo aver vinto la Super Liga Americana con i Jaguares, Albornoz si è raccontato ai microfoni di Benetton TV.
Il mediano di San Miguel de Tucuman, arrivato in Italia da un paio di settimane, ha raccontato come gli altri giocatori argentini con esperienza al Benetton (quindi Brex, Gallo, Nemer e Riera) gli abbiano parlato dell’organizzazione e della serietà della società veneta. La fame di confrontarsi poi con la prossima United Rugby Championship è stata importante. Descrivendosi, Albornoz dice di essere un giocatore che ama molto il gioco aperto, non un puro elemento di sistema ma anche uno capace di esprimersi secondo intuizioni personali.
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Al Benetton Rugby ci sono già cinque giocatori argentini e arriverà anche Nahuel Chaparro. Conosci già qualcuno di loro?
“So bene chi sono Thomas Gallo e Joaquin Riera, che provengono come me dalla città di Tucuman, li conosco anche perché abbiamo giocato insieme nella selezione di Tucuman. Però conosco pure Nacho Brex, Tomas Baravalle e Nahuel Chaparro che arriverà qui più avanti. Avevo anche incontrato Ivan Nemer, ma è la prima volta che gioco insieme a lui”.
Vieni dall’Argentina e troverai un campionato diverso, lo United Rugby Championship. Che cambiamenti ti aspetti?
“Riguardo allo United Rugby Championship, credo che sia un grande torneo internazionale, il PRO14 è sempre un campionato competitivo e ora con l’ingresso delle squadre sudafricane sarà ancora più tosto ogni weekend. Per me è un’ottima opportunità per disputare un torneo così importante”.
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