L’assurda e paradossale vicenda che riguarda il geniale mediano d’apertura dei Wallabies nella scorsa decade
Negli ultimi giorni il caso è tornato fuori, e soprattutto nell’emisfero sud ha fatto rumore: Quade Cooper, geniale mediano d’apertura e stella dei Reds e della nazionale Wallabies, non è a tutti gli effetti un cittadino australiano. Com’è possibile sembra lecito chiedersi? Eppure è così, perché lo stesso Cooper ha ripostato sui suoi social il quarto rifiuto (su quattro tentativi di richiesta di cittadinanza dal 2015) ricevuto da parte del governo australiano.
Awkward moment @ausgov refuse your citizenship applications (again)🥺😂 wearing the green and gold 70 times apparently is not enough these days.. 🤔
Cheers Shannon pic.twitter.com/jMSa1moWsA— Quade Cooper (@QuadeCooper) July 13, 2021
Andando con ordine, Quade Santini Cooper è nato ad Auckland nel 1988 e si è spostato a Brisbane all’età di 13 anni. Lì, frequentando i vari percorsi scolastici, si è messo in luce come grande talento ovale e per questo è stato inserito dalla federazione australiana in un programma di high-performances volto a curare i migliori talenti, e ha fatto poi il percorso che in tanti conoscono. Reds dal 2006 al 2018 (con un mezzo una parentesi a Tolone nel 2015/16) e Australia dal 2008 al 2017 (70 presenze e 154 punti), essendo qualificato (rugbysticamente parlando) come giocatore australiano.Attualmente gioca in Giappone nei Kinetsu Liners, formazione che lo ha ingaggiato nel 2019. In mezzo c’è stata anche una carriera da boxeur, sulla stregua di quanto fatto da un altro fenomeno come Sonny Bill Williams.
Riassunta la sua carriera torniamo al punto centrale, cioè la pubblicazione del rifiuto da parte del governo australiano di concedergli la piena cittadinanza, cosa questa che ha mosso a suo favore addirittura tanti neozelandesi, non certo i tifosi ideali per l’ex numero 10 dei Wallabies (basta ripensare ai suoi problemi avuti con Richie McCaw). Cooper, che si è definito “scoraggiato” dopo l’ultimo rifiuto, ha detto alla televisione australiana ABC: “Non pensavo che sarebbe stato un problema, anzi mi aspettavo una semplice formalità questa volta. Ho rappresentato questo paese sulla scena mondiale, ho incontrato la Regina Elisabetta simboleggiando l’Australia, ogni volta che ero in uno stadio e suonava l’inno mi sentivo pienamente australiano, eppure…”
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La ABC ha allora indagato sulla questione e sembra che il nocciolo del problema sia la quantità di tempo passata fuori dal paese da Quade Cooper. Un portavoce del governo ha detto come il richiedente della cittadinanza deve essere stato in Australia negli ultimi quattro anni (cosa che lui non ha sempre fatto essendo in Giappone non potendo tornare per i confini chiusi) non potendosi assentare dal pese per più di 12 mesi in totale, inclusi 90 giorni nei 12 mesi precedenti la domanda. La ABC ha anche aggiunto come in determinate circostanze possano esserci delle eccezioni a questa regola, solo se una persona è impegnata in attività vantaggiose per l’Australia, ma il rugby union non fa parte della lista di queste attività.
La scorsa settimana sul caso è intervenuto il Ministro dell’Interno australiano Peter Dutton che ha difeso la scelta del suo governo: “Quade Cooper è un grande giocatore di rugby, e tutti vorrebbero vederlo con la piena cittadinanza australiana. C’è però un requisito temporale da rispettare”.
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