L’amministratore delegato degli Sharks non ha dubbi, e torna a parlare del sistema promozione-retrocessione citando l’Italia
Se ne parla da tempo e verosimilmente le trattative continueranno, ma stando a quanto detto da un importante personaggio del rugby sudafricano è scontato che gli Springboks entreranno nel Sei Nazioni. In un’intervista al quotidiano britannico Telegraph Ed Coetzee, amministratore delegato degli Sharks ha detto: “Penso che questa cosa si verificherà sicuramente. Se qualche anno fa avessimo pensato come Sharks di poter giocare in un campionato europeo (il prossimo United Rugby Championship) qualche tempo fa sarebbe sembrato impossibile, invece presto succederà. L’ingresso del Sudafrica nel Sei Nazioni per me è una progressione naturale delle cose, è destinata ad accadere”.
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L’amministratore delegato degli Sharks ha poi ribadito un concetto importante relativo al Rugby Championship: “Cos’abbiamo in comune con Australia e Nuova Zelanda? Solo lo stesso emisfero, ma come si può competere con squadre che sono a 15 ore di aereo da noi?”. Questo fa da apripista a un altro concetto, quello legato agli investimenti di CVC: “Questi fondi stanno mettendo tantissimi soldi nel rugby, e non entrano certo in questo mondo per chiudere in perdita. Hanno bisogno di competizioni commercialmente valide”. A proposito del discorso CVC, sembra anche che il fondo possa fare un investimento simile anche nel rugby e nella federazione sudafricana.
Ed Coetzee ha poi toccato un tasto spesso schiacciato negli ultimi anni, cioè quello del sistema promozione-retrocessione da inserire nel torneo: “Credo ci dovrebbe essere questo sistema. Per me la Georgia sta spingendo molto forte mentre l’Italia negli ultimi anni non è andata bene, questa novità potrebbe aumentare competizione e spettacolo”.
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Tutto questo mentre, sempre per restare nell’Emisfero Sud, aumentano i dubbi e le domande relative alla disputa della Bledisloe Cup dopo la chiusura della bolla tra Nuova Zelanda e Australia. Il governo neozelandese ha specificato di aver attivato un ministro per risolvere la questione, ma diventa anche possibile che tutte le gare tra neozelandesi e australiani si svolgano in un unico paese per risolvere la questione della quarantena.
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