L’apertura si unisce al gruppo di Dave Rennie, in teoria come “training player”, ma sarà comunque a disposizione in caso di necessità
Ritorno inatteso per l’Australia: Quade Cooper si è infatti unito al raduno dei Wallabies in vista della prossima Bledisoe Cup e del Rugby Championship. L’apertura manca in nazionale dal 2017, quando raggiunse i 70 caps in un test-match a Brisbane contro l’Italia. Da lì, complici anche la poca costanza e un carattere non propriamente malleabile, il numero 10 non è più rientrato nei piani di Michael Cheika prima e Dave Rennie poi, almeno fino a quest’ultima chiamata. Dal 2019 gioca ai Kintetsu Liners, nella Top League giapponese, dopo oltre 10 stagioni ai Reds e una disputata con la maglia dei Rebels.
In teoria, Cooper non rientra nella lista dei 42 convocati diramata da Rennie, ma – come riporta RugbyPass – andrà comunque in Nuova Zelanda con gli altri come training player. Questo significa che, in caso di indisponibilità o infortuni di altri, potrebbe entrare nel gruppo “ufficiale” e sarà a disposizione per scendere in campo.
L’apertura è tornata pochi giorni fa agli onori delle cronache per l’assurda vicenda che lo ha visto protagonista: Cooper, infatti, nonostante gli anni di impegno con i Reds e con la nazionale australiana, con la quale è andato anche ai mondiali, non è a tutti gli effetti un cittadino australiano.
Queste le parole di Dave Rennie: «La connessione di questo gruppo sta crescendo ogni giorno. Abbiamo selezionato giocatori disposti a lavorare duramente l’uno per l’altro. Sappiamo che c’è ancora molta strada da fare per arrivare dove vogliamo essere, ma questa è una sfida eccitante e non vediamo l’ora» ha detto l’head coach dei Wallabies, che poi ha aggiunto: «Abbiamo una grande opportunità in arrivo nel Rugby Championship e nei test della Bledisoe Cup per sfruttare il momentum che abbiamo preso durante la dura serie con la Francia».
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