Il 23 ottobre la Nuova Zelanda ha aggiunto al suo calendario un match contro gli Stati Uniti, poi ci sarà spazio anche per l’Italia
Dopo che la possibilità era stata paventata negli ultimi giorni è arrivata la conferma: per gli All Blacks il prossimo sarà un autunno densissimo di impegni con cinque partite in due continenti. Alle quattro gare già in programma, che ricorderemo dopo, se n’è infatti aggiunta una quinta. Il prossimo 23 ottobre al FedEx Field di Washington, casa della locale squadra di football americano, le Eagles padrone di casa sfideranno la squadra più famosa di ovalia nella “1874 Cup”. Il nome del trofeo in palio deriva dall’anno, 1874 appunto, nel quale si giocò sul suolo americano la prima partita di rugby, una sfida che vide i college di McGill e Harvard sfidarsi.
Sarà il quarto scontro diretto tra le due formazioni, che si ritrovano dopo il 74-6 del 2014, e rappresenterà un’importante occasione per la federazione neozelandese di “fare cassetta”, visto che l’impegno contro gli Stati Uniti farà fruttare diversi milioni di dollari che non fanno mai male, soprattutto in questo periodo. Dal punto di vista dei padroni di casa invece, questa gara può essere vista come l’ennesimo biglietto di presentazione che il movimento statunitense offre al mondo. Non va dimenticato che la federazione a stelle e strisce si è candidata ad ospitare un’edizione della Coppa del Mondo di Rugby maschile tra il 2027 o il 2031, e punta anche a quella femminile del 2029.
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Come detto in apertura, questa sarà la prima sfida di una serie di cinque gare che gli All Blacks giocheranno fino al termine dell’anno solare. Il 30 ottobre ci sarà il match contro l’Irlanda da giocare nel futuristico Allegiant Stadium di Las Vegas, quindi dalla settimana seguente si passa in Europa: il 6 novembre match con l’Italia (sede da ufficializzare), il 13 rivincita contro l’Irlanda a Dublino, quindi il 20 gustoso antipasto “mondiale” contro la Francia a Parigi.
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